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Forse non tutti sanno che non fu mai formalmente Sindaco del paese, pur essendo di gran lunga il più importante politico che Cinquefrondi abbia mai avuto (detto con rispetto per tutti gli altri). Stiamo parlando di Francesco Della Scala, avvocato e possidente, che proprio il 31 dicembre del 1868 veniva al mondo nella casa di famiglia che si trova nell’attuale Corso di Cinquefrondi.

Fu consigliere e Deputato provinciale (una specie di assessore regionale di oggi), a 22 anni divenne consigliere comunale, assessore, prosindaco e Podestà di Cinquefrondi, e tante altre cose. Ma soprattutto fu ispiratore della maggior parte delle attuali opere pubbliche del paese: il Municipio, la Villa comunale, la Scuola elementare, l’asilo, il carcere, l’acquedotto comunale, l’impianto fognario, la Torretta, l’Asilo, la Pretura, la caserma dei carabinieri, l’elettrificazione del paese, tanto per citarne alcune in ordine sparso. Della Scala, o don Ciccio come era noto fra i suoi concittadini, fu un leader indiscusso e guidò per decenni la politica cittadina, prima nelle fila del partito liberale e poi nel partito fascista.

Sarebbe diventato sindaco, se avesse voluto. Ma la carica era incompatibile con quella di deputato provinciale, quindi scelse di fare soltanto l’assessore o il prosindaco e mantenne il ruolo alla provincia, dove fu rieletto ininterrottamente fino al 1927. Dopodichè divenne Podestà per volere del regime fascista, e lo rimase fino alla morte nel 1933.

Pochi giorni prima che il suo cuore cessasse di battere, lasciò la clinica romana dov’era ricoverato per andare al ministero dei lavori pubblici a perorare la causa di un finanziamento, per costruire l’acquedotto di Cinquefrondi. A malapena riusciva a parlare e dovettero accompagnarlo, sorreggendolo perchè quasi non si reggeva in piedi. Riuscì a ottenere quel finanziamento e dal letto di morte scrisse un telegramma al suo vice, l’avv. Francesco Pasquale, con queste memorabili parole: : “Al vice Podestà di Cinquefrondi. Lietissimo comunicare odierno finanziamento progetto nuovo acquedotto cui lavori oltre un milione il ministero appalterà subito. Gradisca paese mio ultimo omaggio. Saluti, Della Scala”.

Ma la vita di don Ciccio, politico imponente e ingombrante anche fisicamente, non fu solo rose e fiori. Patì molto per l’assassinio di un suo giovane nipote. Fu un evento che scosse l’opinione pubblica di tutta la Piana per la sua efferatezza e per il fatto che il giovanotto fosse una persona gentile e inoffensiva. Molti si stupiranno ad apprenderlo oggi, ma per la cerimonia funebre, don Ciccio Della Scala volle che fosse il poeta Pasquale Creazzo a scrivere l’orazione. I due erano lontanissimi politicamente, Della Scala aderì al fascismo e fu anche segretario del partito a Cinquefrondi e poi Podestà; Creazzo era schieratissimo nella parte avversa e per anni fu il leader politico della sinistra, ma era anche in buoni rapporti con la famiglia Della Scala, e anche in altre occasioni, ad esempio la morte della sorella di don Ciccio, il poeta tenne un importante discorso pubblico.

Don Ciccio Della Scala fece anche opere di solidarietà, aprì un servizio di guardia medica comunale. Si prodigò molto in occasione di terremoti, epidemie e altre emergenza per aiutare la popolazione, e ricevette anche una onorificenza per questo, e sostenne in ogni modo le famiglie dei combattenti e delle vittime di guerra. Molte altre cose fece, ma qui non c’è spazio per raccontarle tutte.

A queste e molte altre vicende meno conosciute della vita di don Ciccio Della Scala e della Cinquefrondi del suo tempo, è dedicato un ampio capitolo del mio nuovo libro

              Francesco Della Scala e altre storie dimenticate

 

Il volume è in vendita presso il negozio di Angela Fazzari in viale Pertini n. 71. Per informazioni 328-3485938

Disponibili anche le ultime copie de ‘Il generale di Dio‘ uscito l’anno scorso nel quale si raccontano la vita e le peripezie del vescovo nostro concittadino mons. Giovanni Marra.

Fra pochi giorni ci sarà  anche la seconda edizione di ‘Lessico dell’anima‘, che contiene il racconto di tante vicende cinquefrondesi degli ultimi anni.

 

Il ricavato della vendita andrà come sempre in beneficenza

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