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“È pazzesco, sono venuto qui in cerca di migliori opportunità e mi ritrovo la guerra alle porte di casa”. Pasquale Siciliano è un giovane di Cinquefrondi che da qualche tempo vive in Polonia, a Cracovia per la precisione, città storica bellissima, al centro di uno sviluppo e una modernizzazione che ha pochi eguali, con attività industriali e di servizi che crescono, esplosione urbanistica, benessere diffuso.
Pasquale, finita l’Università, ha deciso di percorrere le vie del mondo, alla ricerca della propria strada. Lui per ora l’ha trovata nell’ambito della Google Search, uno dei colossi mondiali di internet, dove si occupa di privacy e protezione dei dati personali: navigando sul web, ogni giorno molti di noi hanno a che fare indirettamente anche con Pasquale, senza saperlo.
Il giovane di Cinquefrondi ci racconta la Polonia di questi giorni, dove da quasi tre mesi si stanno riversando, alla ricerca di riparo, alcuni milioni di profughi in fuga dai folli bombardamenti di Putin.
di Pasquale Siciliano
Tutti all’inizio eravamo molto spaventati. Si temeva una terza guerra mondiale, soprattutto di tipo nucleare, date le continue minacce della Russia anche alla Polonia ed all’Europa. Riguardo alla guerra, ovviamente sempre c’è molta preoccupazione, io personalmente però la vivo con meno tensione, in quanto la Polonia è un paese NATO e non credo verrà attaccato, inoltre vista la vicinanza con il territorio russo, penso sia da escludere la possibilità di subire un aggressione di tipo nucleare”.
In generale i polacchi non vedono di buon occhio i russi, ciò è legato alla storia recente, della quale è stata cancellata quasi ogni traccia, è come se i polacchi avessero voluto cancellare letteralmente ogni riferimento ad una vecchia appartenenza all’ex Urss. Lo Stato polacco è totalmente solidale con l’Ucraina. Il sistema di accoglienza funziona molto bene e si articola in più direzioni. Sono attive, ad esempio, grandi fondazioni che ricevono finanziamenti sia dalle multinazionali che dal governo centrale o dai comuni. Queste si occupano di gestire l’accoglienza offrendo riparo, vestiti e alimenti. Poi ci sono i canali ufficiali, i cosiddetti corridoi umanitari, organizzati dallo Stato, insieme agli altri paesi Ue, che cercano di smistare l’afflusso costante di persone che provengono dall’Ucraina.
La Polonia è un paese molto accogliente, i polacchi sono persone squisite e molto cordiali, molti di loro sono persone gentili e disponibili, inoltre devi imparare a capire il loro modo di essere e di fare, per rapportarti con loro insomma Devi fare lo sforzo di aprire i tuoi orizzonti culturali e questo è un ottimo esercizio per migliorare le tue capacità relazionali, end imparare a rispettare e conoscere le differenze altrui. I polacchi sono dei gran lavoratori, lavorano spesso instancabilmente, a volte fanno più lavori, ma il fine settimana vogliono essere liberi da ogni pensiero, in quanto qualsiasi negozio la domenica è chiuso, anche i grandi centri commerciali.
Per me è un’esperienza unica di crescita e di arricchimento, anche provare i loro cibi tipici è una grande opportunità per capire come ragionano in cucina e cosa effettivamente gli piace, che tipo di sapori e di odori preferiscono. Le famiglie polacche sono famiglie numerose, e il governo incentiva le nascite. Non è raro vedere i bambini ovunque e famiglie che superano anche i quattro figli. E’ una cosa bella da vedere, in parte è dovuta alle possibilità che la stessa Polonia offre, in parte all’ambiente di tipo conservatore che però incentiva molto la famiglia e penso che consentirà nei prossimi anni di avere un buon ricambio generazionale e nuova forza lavoro.
Tante persone di diverse parti del mondo si ritrovano qui a Cracovia, divenuta a tutti gli effetti una città multiculturale e internazionale. Ho conosciuto americani che preferiscono la Polonia agli Usa, per la tipologia di opportunità che offre, e anche per la possibilità di usufruire di una sanità privata. Io mi trovo abbastanza bene, tutti i servizi come quelli pubblici funzionano molto efficacemente, mi riferisco ad esempio ai trasporti, alle pubbliche amministrazioni.
Tornando alla questione ucraina, personalmente sono stato più volte nei centri di assistenza dove ho cercato di dare una mano, per quanto possibile, offrendo indicazioni, cibo, e mettendomi a disposizione. Ho ascoltato le motivazioni dei profughi e le loro storie. Molte erano donne e bambini. provocano angoscia i volti dei bambini traumatizzati dalla guerra, c’è l’orrore nei loro occhi; alcuni non vogliono nemmeno parlare; le donne piangono, pensando al terribile presente e alle incognite del futuro dopo aver perso familiari, casa, lavoro. Qualcuno mi ha mostrato sul cellulare video e immagini, mandati dai parenti, dei bombardamenti subiti, ad esempio, perfino nei corridoi umanitari cioè mentre cercavano di mettersi al sicuro, avendo avuto in un primo momento disponibilità dalla Russia a poterlo fare.
Gli ucraini sono un popolo fiero e forte, ma questa situazione ovviamente li ha provati tantissimo, tantissime sono le persone che hanno bisogno di assistenza psicologica e non solo materiale. Mi viene in mente una donna rimasta con la propria bambina e il gatto e il cane in una cantina per circa 15 giorni senza potersi nel lavare né cambiare, mangiando le riserve che avevano in casa e sentendo di continuo i bombardamenti sulla città.
Sono invece stato colpito positivamente dall’accoglienza e dalla disponibilità di molti polacchi, italiani, tedeschi, francesi e di altri luoghi che hanno invece deciso di prendersi cura di queste persone e di accoglierle nelle proprie case, oppure di inviare beni di prima necessità, facendo subito sentire il calore e la vicinanza di una umanità diversa a coloro che erano provati dall’orrore guerra.
Mi porterò dietro per sempre le immagini della sofferenza di queste persone, penso all’infanzia rubata di questi bambini sconvolti, bambini che hanno perso il sorriso, che ricorderanno per sempre la crudeltà della guerra e che sarà loro impressa per tutta la vita, oltre al fatto terribile di aver perso anche uno o entrambi i genitori. Penso a tutte le persone che hanno perso qualcuno di caro e che combattono ogni giorno per riconquistare un pezzo di dignità rubata. Penso infine a tutte le donne che sono state stuprate, mentre cercavano di scappare dei soldati russi.
Negli ultimi anni, più volte ho avuto la possibilità di confrontarmi e di viaggiare nell’est Europa, molti di questi paesi prima appartenevano alla Russia ed il sistema comunista ha fallito ovunque, in quanto ha generato dittature, corruzione e miseria.