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Una intera vita dedicata alla scuola. Ben 45 anni passati a insegnare a leggere, scrivere e far di conto ai bambinetti delle elementari. Ecco a voi Teresa Sorrenti, maestra di lungo anzi lunghissimo corso della scuola di Cinquefrondi. Generazioni di ragazzi, che oggi sono più che adulti, anzi molti di loro sono già da tempo nonni, sono stati fra i banchi con questa maestra, che solo i più vecchi possono ricordare, dato che è morta ben 30 anni fa.
Per la sua lunga militanza nell’insegnamento la signora Sorrenti nel giugno del 1966 fu protagonista di una cerimonia speciale e anche abbastanza rara per il nostro paese: il conferimento della Medaglia d’oro della pubblica istruzione. Un alto riconoscimento che viene concesso dallo Stato solo in circostanze e per meriti particolari.
Nel nostro paese la Medaglia d’oro della pubblica istruzione, almeno che io sappia, è stata assegnata soltanto a un’altra persona, il maestro Antonio Bonini, del quale in questo sito è stata raccontata la storia (leggi qui https://www.cinquefrondineltempo.it/antonio-bonini-leroe-di-guerra-che-fece-catturare-400-prigionieri/ ). Potrebbe averla ricevuta anche la signora Antonietta Mammola, altra insegnante di lunga esperienza, ma non ho trovato conferme.
Per la maestra Sorrenti il giorno della premiazione fu particolarmente gioioso ma anche un pò triste. Ricevette infatti la Medaglia d’oro dopo ben 4 decenni e mezzo di insegnamento come maestra titolare, un traguardo che pochissimi raggiungono in carriera; nello stesso tempo quella cerimonia festosa con colleghi e autorità sancì il suo pensionamento, dunque la sua definitiva uscita dal mondo scolastico, che lei amava sopra ogni cosa.
Il giorno della premiazione vennero a Cinquefrondi un rappresentante del Ministero della pubblica istruzione, il Provveditore agli studi di Reggio Calabria e altri ospiti. In sala anche i maestri in servizio alla scuola di Cinquefrondi e una rappresentanza di scolari. Il discorso solenne lo fece il direttore Manduci, un professore galatrese molto popolare dalle nostra parti perchè per molti anni guidò la nostra scuola cittadina.
Poi ci fu il saluto della maestra Ines Condina, a nome degli insegnanti, quindi altri interventi, prese poi la parola il rappresentante del Ministero, che diede lettura delle motivazioni del riconoscimento, infine la consegna della medaglia e dei fiori. Dalle immagini di quel giorno, ritrovate nell’Archivio Storico Tropeano, si evince che fra le autorità politiche cittadine presenti all’evento c’era fra gli altri Pippo Tropeano, dirigente del Partito comunista e consigliere provinciale; al tavolo della presidenza anche personalità cinquefrondesi come il medico Francesco Manfrida, al suo fianco, appena visibile nelle immagini, il figlio della premiata (nonchè padre dell’autore di questo articolo), Filippo Gerace, professore e vicepreside all’Istituto Tecnico di Taurianova.
Quel gorno alla festa della maestra Sorrenti c’erano tanti storici insegnanti cincrundisi, fra gli altri dalle foto sembra di riconoscere Maria Teresa Bonini, Anna Gallo, Ersilia Carrera, la maestre Varone e Ierace, la prof. Belcastro, Ciccio Pecora, sangiorgese e storico insegnante della scuola elementare di Cinquefrondi, e altri ancora che non è stato possibile individuare.
L’interessata era troppo emozionata e non volle dire niente, si limitò a sorridere e ringraziare i presenti, commossa per quel riconoscimento. E dire che lei era una donna forte, dal carattere deciso, a volte anche abbastanza autoritario, ma quel giorno evidentemente venne sopraffatta da una tempesta di sentimenti, e preferì non prendere la parola in pubblico, limitandosi ad accogliere auguri e complimenti. Probabilmente ebbe il suo peso non secondario proprio la consapevolezza, tutt’altro che positiva per lei, di dover lasciare il lavoro che amava tanto e al quale aveva dedicato tutta sé stessa, senza risparmio.
Teresa Sorrenti, originaria di San Giorgio Morgeto, era mia nonna; fin da giovanissima si trasferì a Cinquefrondi sposando Francesco Gerace (dunque mio nonno), anch’egli maestro elementare, che purtroppo morì giovanissimo nel 1942. La coppia ebbe tre figli: Liliana, che diventò anch’essa maestra elementare, Beatrice per molti anni medico condotto a Cinquefrondi, e infine Filippo, mio padre, anche lui finito nel mondo della scuola, professore di educazione fisica alle superiori e per quasi 40 anni vicepreside all’Istituto per ragionieri e geometri di Taurianova.
Alla morte del marito per Teresa le cose si fecero molto difficili, perchè restò da sola con tre figli ancora ragazzini. Anche le condizioni economiche della famiglia presero una brutta piega, per tirare avanti fu dato fondo a tutti i risparmi, infine venne venduto anche un terreno agricolo nei pressi della fiumara, unico bene dei Gerace, per pagare gli studi ai figli che pian piano presero la loro strada. E tuttavia neanche quei soldi e lo stipendio di maestra bastarono, tanto che Filippo potè completare gli studi solo grazie al sostegno di una zia (sorella del padre) che abitava a Vibo. Altri tempi.
La maestra Teresa Sorrenti condusse sempre una vita molto semplice e anche molto ritirata, visse per tutta la vita nella sua casa di via Milazzo. Frequentava assiduamente la chiesa del Carmine, di cui era una fedelissima, e si sedeva sempre nello stesso banco, dove c’era una targhetta in memoria del marito: quel banco lo aveva regalato lei alla chiesa.
Dopo il pensionamento usciva raramente di casa, non partecipava a eventi pubblici, il suo tempo era tutto dedicato alla famiglia, ma aveva un appuntamento fisso ogni sera con la messa vespertina nella chiesa Matrice, alla quale non mancò mai, fino a pochi giorni prima di morire. Teresa è morta nella sua casa di Cinquefrondi nel giugno del 1993, alla bella età di 95 anni.
Non ricordo se e’ stata la mia maestra ma probabilmente l’avro’ conosciuta
Che emozione! Ricordo molto bene quando questa deliziosa insegnante, con incedere elegante e dallo sguardo un po’ mesto, incrociavamo nel corridoio della scuola. Ho riconosciuto anche molte persone delle foto e alcune delle bimbe.
MI SEMBRA ANCHE DI SENTIRE IL VOCIARE DI TUTTE E MI SI AFFIORARANO MOLTI BEI RICORDI DELLA MIA LONTANA FANCIULLEZZA. GRAZIE PER QUESTI FLASH