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di Mimì Giordano

L’altra verità – Nei giorni scorsi Franco Tropeano ha proposto ai lettori del nostro sito un articolo documentato e con dovizia di particolari locali e personali sulla II^ Guerra Mondiale e sui combattenti cinquefrondesi ritornati dal fronte e dai campi di lavoro e di concentramento, dove erano stati internati dopo l’8 settembre 1943. Il contenuto del suo lavoro, a mio avviso, aggiunge soltanto dei riferimenti locali e personali  a quanto già scritto e letto sull’argomento per quasi 80 anni su migliaia di articoli e libri e visto in tv: si tratta della solita vulgata storica, di parte, che frena una comprensione più ampia e più obiettiva di quanto accadde in quel tempo.

Noi dovremmo guardarci dentro storicamente a partire dal 10 giugno del 1940. Quando fu proclamata la guerra l’urlo di approvazione non fu il boato di Piazza Venezia, ma di tutta l’Italia e non fu elevato dai fascisti organizzati, ma da tutta l’Italia. Poi le cose andarono come si sa, fu la guerra, fu sconfitta militare, cadde il regime il 25 luglio, venne l’8 settembre 1943 e fu la morte della patria, come disse lo storico Renzo De Felice, con un ignobile atto della monarchia e dei vertici militari fuggiaschi che lasciarono sbandati centinaia di migliaia di soldati, molti dei quali catturati dai tedeschi e internati nei campi di lavoro. Io personalmente non ho familiari diretti combattenti se non mio zio Vincenzo Giordano cl. 1917 che combattè sul fronte balcanico e mio suocero Nicola Alessi, taurianovese, cl. 1919, che dopo l’8 settembre fu catturato dai tedeschi e internato in un campo di concentramento in Germania, da dove tornò a giugno 1945. L’8 settembre 1943, con l’invasore anglo-americano nel sud e l’alleato tedesco nel Nord, fu l’ora tragica durante la quale vi fu chi intese continuare la lotta contro gli invasori anglo-americani e volle combattere sui fronti ancora aperti a fianco dell’alleato tedesco; ma fu il momento in cui una parte degli italiani intese invece sparare addosso ai soldati tedeschi che stavano duramente reagendo al voltafaccia subìto. La scelta da che parte stare fu spesso istintiva e coloro i quali scelsero di schierarsi con la RSI non erano un corpo estraneo rispetto al tutt’uno dell’Italia, erano tutti figli del regime che erano cresciuti durante il regime e le sue conquiste.

Tutti, partigiani e fascisti furono mossi da un furore antico, ma avevano dentro la speranza del riscatto da qualcosa di violato. I partigiani, stanchi della guerra e molti imbevuti di ideologia comunista, che non consideravano i tedeschi vittime del tradimento ma invasori; dall’altra parte “i ragazzi di Salò”, come li definì Luciano Violante, che intesero rimanere a guardia di una causa ideale ormai persa, ma nella quale avevano creduto affrontandola con disprezzo della morte, anzi andandola a cercare, la “bella morte”. Erano  imbevuti del Mito dell’Onore, della Lealtà, della sacralità della Patria, del rispetto per i Caduti. La vulgata antifascista considera i soldati di Salò, appartenenti a un governo fantoccio, servo dei tedeschi. Almeno la metà dei 300 mila militari della RSI fu reclutata attraverso la leva obbligatoria quando ancora erano aperti fronti di guerra e fecero il loro dovere di soldati, combattendo contro gli angloamericani e sul fronte orientale, contro gli slavi, difendendo l’italianità di Trieste, di Gorizia, delle Valli del Natisone, dei territori al di là dell’Isonzo, che la Jugoslavia voleva annettere con una spietata politica di persecuzione etnica, in danno degli italiani in quanto tali, culminata nella tragedia delle foibe. I tanti giovani volontari e i ragazzi di leva, che costituirono il nucleo delle forze armate della RSI, volevano andare al fronte e combattere contro l’invasore angloamericano e slavo, ma si trovarono invece spesso coinvolti, loro malgrado, nella guerra civile antipartigiana, per molteplici motivi, non ultima l’opposizione tedesca al loro impiego al fronte, per ragioni politiche di egemonia. Essi però mantennero la parola data all’alleato tedesco, ritenendo fosse loro preciso dovere compiere quella scelta. Aurelio Lepre, storico non certamente fascista, in un suo libro identificò nei concetti di Patria e Onore quelli che spinsero  tanti giovani a riprendere le armi, dopo l’8 settembre, sotto le bandiere di Salò. Su questi combattenti la demonizzazione dei vincitori ha cancellato i loro nomi e il loro ricordo. Io vorrei solo citare ed elencare quelli della provincia di Reggio e dei paesi a noi vicini, molti di essi furono giovanissimi. Ecco i loro nomi, la loro provenienza  e le date di nascita e di morte:        

           I caduti della R.S.I. della provincia di Reggio Calabria 
  • Albanese Michelangelo, nato a Rizziconi (RC) l’8.3.1925- militare della Guardia Nazionale repubblicana (G.N.R.) –morto il 23.10.1944 sotto il bombardamento di Faenza (RA)
  • Alvaro Raffaele F.co, nato a Siderno (RC) il 01.1928 –militare volontario della G.N.R. –ucciso il 7.6.1944 a Busana (RE). Aveva meno di 16 anni
  • Amato Giuseppe ,nato il 7.01.1919 a Stignano (RC) soldato, prigioniero (non cooperatore) degli anglo-americani, morto di stenti a Mombasa,in Kenia
  • Amoroso Domenico, nato il 5.2.1905 a Rosarno (RC) iscritto al P.F.R. (Partito Fascista Repubblicano), fucilato a Genova il 28.4.1945
  • Angilletta Vincenzo Rocco, nato a Mammola (RC) il 14.2.1924 –militare aggregato alla Wehrmacht- morto per mitragliamento aereo a San Vittore (FR)
  • Barca Francesco, nato a Varapodio (RC) il 6.11.1912 – Appuntato di Polizia alla Questura di Asti- ucciso il 7.3.1945 assieme ad altri 3 commilitoni
  • Barone Carmelo, nato il 27.2.1923 a Palmi (RC),prigioniero (non cooperatore) nel campo concentramento francese a Casablanca, in Marocco; morto di stenti
  • Barone Luigi nato il 31.3.1924 a Reggio Calabria- Marò della X^ MAS – morto il 9.4.1945 per incidente a Palmanova (UD)
  • Battaglia Domenico, nato a Reggio Calabria il 26.3.1926 – Marò X^ MAS, 1945 a S.Biagio,p.Gobba TV assieme ad altri 10 fatto annegare il 30.4.1945
  • Bertoni Carmelo 13/3/17, nato a Gioiosa Ionica (RC) Serg. G.N.R. morto il 3/5/44, Roma-Osp.Forlanini (mal.serv.)
  • Bilardi Nicola 16/3/1924, nato Taurianova (RC) Soldato. Es.Rep.Terr. morto 21/3/1944 a Milano per incidente
  • Boccuzzi Gaetano 9/10/22, Taurianova (RC)Aviere Aviazione Nazionale Repubblicana (A.N.R.) morto 18/1/45, Desenzano BS (+4,esplosione.)
  • Bonaventura Hans nato il3/11/1923 a Palmi (RC) aggr.WH – morto in combattimento  il 25/9/1944 a Casetta (FI)
  • Brigante Carmelo nato il 2/12/1922 a Ferruzzano (RC) Legionario 40^Btg.,prig.non cooperat. Morto il 21/3/1945, Zabok,Croazia (senza tomba)
  • Bruno Domenico n. 16/2/1921 a Reggio Calabria Serg. G.N.R. ucciso 26/3/45 a Novara (agguato)
  • Calabrò Salvatore n. 15/2/1923 a Seminara (RC) Es.Rep. Terr. Morto 23/10/44, Osp.Bordighera IM (fer.bomb.nav.)
  • Candido Giuseppe n. 27/2/1928, Reggio Calabria-  Soldato Volontario. aggr.WH-  morto  il  2/1/1944 a Bassano del Grappa (VI). Aveva meno di 16 anni
  • Cannata Pasquale 4/2/1921, Galatro (RC) Sotto Ten.  Guardie Carceri Nuove. Ucciso 7/5/1945, Torino nel cortile del carcere
  • Cannizzaro Francesco 21/10/22, S.Alessio d’Aspromonte(RC) Geniere Es.Rep. 2^Btg.Nebbiogeni Baltico morto 20/2/1945 a Stettino Polonia (bombard.)
  • Carbone Rocco n. 4/10/1921 a Rizziconi (RC) aggr.WH  morto il 19.7.1944 a Castelfiorentino FI (mitr.aereo)
  • Carcione Giuseppe n. 18/2/1924 a Terranova Sappo Minulio (RC) Sold. Es.Rep.Terr. morto il 2/8/1944, Osped.Tortona AL (mal.serv.)
  • Careri Rocco n. 20/10/1920 a Bagnara Calabra- M.llo Es. morto 18/6/1945, Osped.Bologna (fer.bombard.)
  • Caroleo Giovanni n.27/1/1918, Locri (RC) Sold. aggr.WH Leg.Volontari Kreta – morto 13/6/1944, is.Creta,Iraklion (imboscata)
  • Celi Vincenzo n. 7/2/1920 a Seminara (RC) Polizia Questura Asti. Ucciso il 6/4/1945 nella caserma di Asti
  • D’Amico Luigi Antonino, n. 19.2.1925 a Reggio Calabria- G.N.R. morto per sevizie il 3/5/1945 a Gorizia
  • D’Ascola Consolato n. 6/5/1927 a Reggio di Calabria Mil. G.N.R. morto 26/1/1944 a Piacenza (incid.). Aveva meno di 17 anni.
  • Daquà Nicola n. 18/12/\910 a San Giorgio Morgeto (RC) 3^Rgt.Bersagl.  ucciso il 2/5/1945 a Milano,ai Bastioni Porta Nuova .
  • Dattola Giuseppe Pietro n. 7/1/1922 a Reggio di Calabria Marò  X^ MAS, morto   1/7/1946, prigioniero a Porto Neum,Erzegovina
  • Doria Michele 25/1/1921, Reggio di Calabria Sold. aggr.WH morto 31/7/1944 a Empoli,S.Maria FI (cannon.)
  • Ecora Paolo n. 7/1/1924, Villa San Giovanni (RC) Marò Div.S.Marco 5^Rgt. 2^Btg. 12/8/1944, Osped.Savona (fer.bombard. 01/08)
  • Epifanio Gennaro 21/10/1914, S.Cristina Aspromonte (RC) Art. aggr.Lw – Flak 7/4/1945, Innsbruck,Austria (bomb.)
  • Esposito Giovanni n. 1/1/1920 a Rosarno (RC) Gu.Pion Div.Italia Btg.Pionieri,  morto  7/3/1945 Molazzana,Eglio LU (bomb.)
  • Ferrara Felice n. 8/3/1922, Reggio di Calabria Marò s. X MAS Btg.Barbarigo morto 19/2/1945, Conegliano V. TV (bomb.)
  • Fissore Federico n. 13/5/1917, Locri Cpl. m. GNR Portuaria 3^Leg.  morto 10/5/1945,   Borovnica,Lubiana
  • Foti Alfredo n. 4/2/1894, Reggio di Calabria Volontario-  comun.riposo. Comm.Pref.Castelnuovo ucciso 26/4/1945, Castelnuovo Sotto Porto Mantov.(RE)
  • Foti Pasquale n. 19/10/1910, Montebello Ionico (RC) Serg.m. Div.Littorio – ucciso 1/5/1945 a Collegno TO (assieme ad altri 35 incarcerati)
  • Franconeri Salvatore n. 18/8/1925, Reggio di Calabria Geniere Es.Rep. morto 21/6/1944, Osped. Firenze (ferite.bomb. di Pontassieve)
  • Giorgi Giovanni n. 31/1/1923, San Luca (RC) m. 8^Rgt.Bers. ucciso  2/5/1945, Tolmin.Kozmerica-dx Isonzo GO (assieme ad altri 2 seviziati)
  • Guarnaccia Francesco n. 20/7/1924 a Reggio di Calabria Marò X MAS morto  13/4/1945 a La Spezia,Muggiano (bomb.)
  • Iannolo Rosario n. 7/2/1921, Bagnara Calabra (RC) GNR  ucciso 28/4/1945, Tirano SO (combatt.  e sevizie)
  • Ientile Salvatore n. 1/3/1914, Gioiosa Ionica (RC) no Div.Italia Com.te Gr.Esplor. morto 8/4/45, Treppignano LU (mine)
  • La Cava Alessio n. 27/8/1928 a Reggio di Calabria Volontario BTG Ard. E. Muti (ferito agguato a Lissone il 15/6 morto 16/6/1944, Osped.Desio MI ) . Aveva meno di 16 anni
  • Laganà Antonio n. 4/8/1921, Reggio di Calabria Sold. Es.Rep. morto  Varese-S.Ambrogio 9/10/1943, per incid.
  • Lubrano Giovanni n. 5/7/1924 a Taurianova (RC)  Mar.Merc.porto Grado TS  ucciso il  17/8/1944 a Monfalcone( PN)
  • Lubrano Michele 23/7/1900 a Taurianova, padre di Giovanni – Operaio Capo tec.CANTIERI Monfalc. (prelev.il 3/5 dal carcere e ucciso il 20/5/45)
  • Malarbi Bruno n. 10/9/1926 a Reggio di Calabria Mil. G.N.R. morto 3/3/1945 a Pianoro-Colombara BO sotto  il bombard.
  • Mancini Consolato n. 2/2/1917 a Reggio di Calabria Cpl. Magg. GNR  ucciso (agguato del 30/4/1945 in Val della Torre TO)
  • Manno Antonio 27/2/1924 a Reggio di Calabria Mil. GNR  ucciso in combatt. Il  21/5/1944 a Chiusa Pesio CN
  • Mazzeo Sabatino n. 6/9/1923, Joppolo (VV)  GNR . Ucciso all’uscita dal  campo di concentramento di  Coltano ( PI)  agguato del 30.12.1945
  • Mercuri Pasquale n. 11/2/1902 a Reggio di Calabria Brig. Pol.Rep. Questura TO . Ucciso 1/5/1945, Torino,Superga
  • Mercuri Vincenzo 2/6/1925 a Gerace figlio di Pasquale. Ucciso 5/5/1945, Torino,Superga
  • Montenegro Ferdinando n. 30/7/1926 a Reggio di Calabria Mil. GNR ucciso 16/5/1945 a Susegana (TV) (stragi Ponte Priula)
  • Nicolazzo Giuseppe 20/9/1920 a Reggio di Calabria Sq. B.N. ucciso  il  6/4/1945 agguato a  Sesto Calende VA
  • Nicolò Antonino n. 11/11/1922 a Reggio di Calabria, legionario, ucciso il  3/8/1944, Fenestrelle,V.Chisone TO
  • Perotti Angelo Aurelio n. 27/3/1917 a Reggio Calabria Guardia PAI ucciso 4/6/1944, Roma,Via Nazionale, in combatt.
  • Perri Luigi n. 19/9/1919, Rizziconi (RC) G.N.R.  morto 1/10/1943 Osped. Torino (mal.serv.)
  • Pitarella Alfredo n. 20/8/1918 a Reggio  Calabria-    Morto  il 23/3/1944 a Creta (imboscata)
  • Prestia Giovanni 16/2/1908, Gioiosa Ionica (RC)  Serg. Aviaz. N.R. morto  14/4/1945 a Francoforte Germania, sotto bombard.
  • Prochilo Vincenzo n. 12/8/1908 a Taurianova (RC) magg. G.N.R., giornalista  ucciso  11/6/1944 a Pola (Istria)
  • Rombola Marcello n. 18/9/1922 a Reggio di Calabria Sotto ten. A.N.R. morto  1/11/1944, Montebelluna TV (mitragl. aereo)
  • Rosato Antonino n. 11/10/1915 a Reggio di Calabria Sotto ten. Pol. Ucciso in agguato il 30/4/1945 a Luino VA
  • Rosmarino Alberto n. 12/10/1926 a Locri Mil. GNR ucciso 1/5/1945, Lussinpiccolo  (Crioazia)
  • Salvatore Domenico n. 4/4/1916 a Mammola (RC) Sq. B.N. ucciso il 27/4/45 ad Asti in Piazza  Emanuele Filiberto assieme ad altri 4
  • Scopelliti Francesco n. 6/11/1921 a Reggio di Calabria Sq. B.N. 20^TV,elettricista ucciso 24/4/1945 Roncade,Vallio-Ca’Fedato(TV)
  • Sergi Giuseppe n. 18/2/1922 a Palmi (RC) Serg. GNR  morto 31/5/1945 Osped. Piacenza (ferite da combatt.)
  • Sollazzo Vincenzo n. 24/2/1922 a Reggio di Calabria Mil. GNR  morto  20/10/1944 a Buie,Verteneglio (Istria)
  • Sorrenti Pasquale n. 21/10/1900 a San Giorgio Morgeto (RC) Sold. Volont. aggr. Wehrmacht , morto 6/2/1944 Osped.Roma (mal.serv.)
  • Spezzano Giacomo n. 18/8/1916 a  Reggio di Calabria Guardia Polizia Rep. Quest.GO  Prelevato   10/9/1944 a Gorizia. Corpo disperso.
  • Spinella Giovanni n. 6/3/1920, Reggio Calabria-  Guardia Pol.Rep.Quest.TS . Infoibato assieme ad altri 2500 il 24/5/1945a Basovizza (TS)
  • Spinelli Enzo n.24/5/1924 a Reggio di Calabria Sotto ten. GNR ucciso il 30/4/1945 assieme ad altri 180 nella strage della cartiera di Carbonera ( TV) dalle Brigate Garibaldi. 180 corpi furono identificati, altri corpi furono buttati nel fiume Sile e sciolti nell’acido solforico della cartiera; 30 furono uccisi dal partigiano “Falco” a colpi di vanga. Il sotto tenente della GNR Luigi Lorenzi fu crocifisso a due tronchi di legno. Prima di spirare pronunciò queste parole “ La Croce che Gesù ha portato non può far paura a un Cristiano”.
  • Stilo Giuseppe N. 3/8/1922 A Campo Calabro (RC) Capo Mar.Rep.Marico morto a Pola il 9/1/1944 assieme ad altri 76 sotto bombardamento.
  • Talè Pasquale n. 15/3/1920 a Reggio di Calabria Serg. Marina Milit. Marico TS. Prelevato l’1/5/1945. Corpo disperso
  • Tarzia Rocco n. 10/9/1921 a Reggio di Calabria- Cap.le Es.Rep.Terr. in missione. Ucciso 27/7/1944, Lemie TO (dopo sevizie)
  • Tripoli Tullio n. 20/4/1920 a Oppido Mamertina (RC) Guardia Pol.Rep. Quest.MO  ucciso il 15/6/1944, a Palagano,Montemolino MO (assieme ad altri 14)
  • Zoccali Carmelo n. 13/12/1916 a Seminara  (RC) S.Capo aggr.Mar.Artill.  morto 14/1/1945 a Genova (mitragl. aereo)
  • Saletta Domenico n. a Palmi (RC) l’1’1’1914 – Commiss. di Polizia alla Questura di Como fu ucciso in un agguato sul lungolago di Como assime ad altri 3 il 23/5/1945

Vorrei adesso ricordare che dopo l’8 settembre 1943 aderirono alla RSI personaggi del mondo dello sport, del cinema, del giornalismo, della cultura. Fra i tanti, questi furono internati nel campo di concentramento americano di Coltano (PI):

Giorgio Albertazzi, Mario Carotenuto, Tino Carraro, Walter Chiari, Dario Fo, Marcello Mastroianni, Ugo Tognazzi, Luciano Salce, Paolo Ferrari, Salvo Randone, Raimondo Vianello, Carlo Dapporto, Enrico Maria Salerno, Rossano Brazzi, Ernesto Calindri, Gilberto Govi , il maratoneta olimpionico Paolo Dordoni, il giornalista Mauro De Mauro, lo scrittore Carlo Mazzantini. Vi passò anche il poeta Ezra Pound, rinchiuso in una gabbia di filo spinato, esposta al sole, senza  servizi igienici, poi rinchiuso in un manicomio criminale per oltre dieci anni.

Desidero concludere questo mio articolo ricordando, molto brevemente, la figura di Carlo Silvestri. Questi era un socialista, antifascista, considerato un  personaggio minore, se paragonato ai grandi protagonisti della storia drammatica e tragica di quegli anni. Giornalista di professione, Silvestri è attratto da due figure storiche di quell’epoca: Turati e Mussolini. Ancora giovane redattore del “Corriere della sera” si avvicina agli ambienti del socialismo milanese. Silvestri diventa l’anima della campagna stampa dell’Aventino per incriminare Mussolini dell’omicidio di Giacomo Matteotti e paga con il confino. Nel drammatico tramonto del fascismo, quando Nicola Bombacci e altri danno corpo alle leggi di politica sociale – anzi, socialista – e Mussolini ammette gli errori commessi, in buona fede, a favore della borghesia che ora gli aveva girato totalmente le spalle, Carlo Silvestri si ravvicina all’amico di un tempo, il dittatore sconfitto. Questa amicizia fatale è la chiave di lettura del personaggio Silvestri; il suo ravvicinamento al capo che si avvia alla tragica fine spiega una serie di scelte politiche, in apparenza contraddittorie, di un’intera generazione di italiani, conquistati dal mito del duce. Silvestri tentò di mediare  tra il governo della RSI e le forze della Resistenza; cercò di avviare trattative tra Mussolini, da una parte, ed il PSIUP e il Partito d’Azione dall’altra, proponendo il passaggio dei poteri in cambio dell’esodo delle formazioni tedesche, dello scioglimento della RSI, e dell’incolumità delle famiglie dei fascisti.
Tra il 1944 e il 1945 Silvestri eseguì una lunga serie di interviste a Mussolini. Nel febbraio 1945 ebbe colloqui con Nicola Bombacci e con il prefetto Gatti. Furono visionati i documenti e dati di rilevante importanza, in grado di chiarire quel meccanismo criminoso che il 10 giugno 1924 aveva portato al rapimento e alla morte di Matteotti. Mussolini lo incaricò di creare un archivio, da mettere a disposizione degli studiosi una volta che la situazione politica si fosse stabilizzata. I successivi rinvii e la repentina fine della Repubblica Sociale Italiana impedirono la realizzazione dell’archivio. Silvestri dopo quanto approfondito e appreso sollevava Mussolini dalle responsabilità del delitto del deputato socialista. Carlo Silvestri morì a Milano il 4 febbraio 1955.

 

 

 

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