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Suor Maria Concetta Vitellino
E’ la prima ragazza di Cinquefrondi che si è fatta suora, almeno nell’ultimo secolo, per quanto se ne sappia. Maria Concetta Vitellino ha preso i primi voti 7 anni fa. E’ una donna felice, sempre sorridente ed ha una bella storia. Non proviene da un famiglia con particolare fervore religioso, non c’è nulla nei suoi trascorsi che potesse far pensare a una scelta così radicale. Ma le vie di Dio sono infinite e misteriose, così un bel giorno la giovanissima Maria Concetta ha preso coscienza della sua vocazione ed ha deciso di seguirla, senza tentennamenti.
Ho conosciuto Maria Concetta che era una bambina di 5 anni; tenuta per mano dal padre Gino, la vedevo nel Corso, o in chiesa la domenica o quando passava davanti alla libreria. Era una piccolina curiosa e molto vivace. Abitava in una modesta casa in Largo Santa Maria ed era molto contenta di andare a scuola.
Suor Maria Concetta Vitellino al santuario di Polsi
L’ho ritrovata al santuario della Madonna di Polsi, adulta; nel frattempo aveva abbracciato la vita religiosa, entrando in un ordine di suore.
Al santuario dell’Aspromonte, era l’agosto 2019, si ritrovava una molto assortita presenza di cinquefrondesi. C’erano quelli della grande carovana a piedi organizzata da Patrizia Foriglio e Pasqualina Foriglio, quelli arrivati in bus con l’organizzazione della signora Pangallo e Michele Macrì, c’erano alcuni in moto e poi tanti giunti ai piedi della Madonna con le auto private.
Un momento della cerimonia del 12 settembre 2015 con cui suor Maria Concetta Vitellino ha preso i primi voti
Fra questi ultimi anche i familiari di Maria Concetta, venuti a pregare la Madonna con gli altri devoti di Cinquefrondi. Ci fu il tempo di un rapido saluto; sorridente e gentile accettò di farsi fotografare in chiesa, poi tornò a sedersi sul banco, vicino ai genitori.
Suor Maria Concetta ha preso i primi voti il 12 settembre 2015 a Napoli, nella Congregazione delle suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret.
Un momento della cerimonia del 12 settembre 2015 con cui suor Maria Concetta Vitellino ha preso i primi voti
Fu una cerimonia suggestiva: prima la professione di fede, poi l’imposizione delle mani, infine la vestizione. In chiesa anche i suoi familiari commossi, che versarono fiumi di lacrime per quell’evento importante, ma anche per la ‘perdita’ di quella figlia, volata via lontano per dedicarsi interamente alla fede e alla Chiesa.
Da Cinquefrondi i suoi genitori Gino e Catena erano partiti con grande emozione e un groppo nella gola, perchè sapevano che la felicità di quella figlia coincideva anche con il suo allontanamento da casa, per sempre, salvo qualche breve visita nel tempo di vacanza.
Quello scelto da suor Maria Concetta è un Ordine religioso nominalmente poco conosciuto al grande pubblico, ma è diffuso in tutto il mondo; c’è una loro casa religiosa a Polistena, un’altra è a San Ferdinando, ce ne sono molte nel sud Italia e soprattutto nell’area di quello che fu il Regno di Napoli. La maggior parte delle Case di queste suore si trovano in Francia. Per Cinquefrondi l’ordinazione religiosa di Maria Concetta è stato un evento storico, considerato che, almeno a memoria recente, non si ricordano ragazze del paese che abbiano scelto di farsi suore. Ce ne sono state due di fine ottocento, di cui però non ci sono molte notizie, una suor Angelina Ferrari morta nel 1952, e una suor Adele Manzulli, nata in Puglia e morta a Cinquefrondi nel 1880, imparentata con i Manferoce.
suor Maria Concetta a Urbino
Fondato nel 1799 in Francia, l’Ordine delle Suore della Carità si dedica principalmente all’istruzione e all’insegnamento, le religiose sono anche attive nell’assistenza agli ammalati, ai carcerati e alle opere parrocchiali. Suor Maria Concetta è stata per un periodo a Napoli per studiare (è laureata in Scienze dell’educazione), poi a Roma per il noviziato, in Francia per imparare il francese, quindi in Albania, a Villa san Giovanni, infine in una casa a Bologna. Attualmente è a Urbino e con altre consorelle vive in uno studentato con ragazze provenienti da tutto il mondo.
La torta il giorno che prese i voti, Festa con la sorella Stefania, la mamma Catena, il papà Gino e il fratello Matteo
“Fin da piccola -racconta questa suora oggi trentenne- ho sempre frequentato la Parrocchia del mio paese. Ho fatto l’animatrice dell’estate ragazzi, la catechista e anche la corista prima nel gruppo dei bambini di Giovanni e poi nel gruppo degli adulti di Alessandro. A proposito dell’estate ragazzi, ricordo che avevo circa sedici anni quando, un giorno caldissimo di giugno mi trovavo all’oratorio insieme ad altri animatori per preparare tutti i materiali che ci sarebbero serviti per l’imminente apertura del campo estivo, e non so come ma ho sentito dentro di me che un giorno in futuro io sarei stata una suora. Certo, all’inizio non ho dato peso anche perché c’erano nella nostra Parrocchia le suore Battistine, che conoscevo bene perciò ho pensato a una fantasia del momento. Col passare del tempo ciò che ho sentito è diventato un pensiero, che cercavo di accantonare perché mi faceva paura”.
Suor Mria Concetta con la famiglia nel giorno della laurea in Scienze dell’educazione
Maria Concetta attraversa un periodo di riflessione, per capire davvero quale sia la sua strada. “Intanto -racconta lei- lo dissi ai miei genitori che presero malissimo la cosa. Pensavano che fosse un’idea passeggera”. E aggiunge: ” Mentre il tempo passava io finivo di studiare, ero fidanzata ma quel pensiero presto divenne desiderio e si faceva sempre più forte, tanto che ad un certo punto Padre Raffaele (ndr, il confessore), dopo circa tre anni di accompagnamento spirituale, ha chiesto ad una sua conoscente il numero di una suora della carità per poter farmi fare esperienza concreta della vita religiosa”.
Suor Maria Concetta con alcune consorelle durante un periodo a Malta
“Avevo diciannove anni quando ho conosciuto per la prima volta le Suore della Carità. Mi ricordo che il primo incontro è stato a Polistena, nella comunità vicino al cinema. Sono andata all’appuntamento da sola in macchina, dicendo ai miei genitori che andavo da un’amica. Ricordo che appena sono entrata i primi occhi che ho incrociato e da cui mi sono sentita guardata sono stati quelli del quadro della fondatrice Santa Giovanna Antida. Occhi che mi hanno guardata e mi hanno dato la conferma di ciò che sentivo. Occhi che sono rimasti impressi nel mio cuore. Occhi che non mi hanno mai lasciata. Occhi che mi hanno fatto sentire subito in famiglia. La suora che ho incontrato quel giorno mi ha accolta calorosamente, entrambe ci siamo presentate, abbiamo parlato un pò e prima di andare via mi ha dato tre libri da leggere, uno sulla vita della fondatrice della congregazione, Santa Giovanna Antida, uno su una santa di famiglia Agostina Pietrantoni, e uno sulla beata Nemesia Valle. Ho iniziato a leggere questi libri e li ho divorati, ogni libro mi parlava e mi rivelava conferme che non mi stavo sbagliando, che dovevo continuare per quella misteriosa strada intrapresa tre anni prima e che piano piano si stava illuminando della luce giusta.
nella chiesa matrice di Cinquefrondi, Suor Maria Concetta con Caterina Amato, la sua catechista e amica storica
Successivamente ho detto alle mie amiche che sarei partita per fare finalmente la tanto attesa esperienza religiosa e ricordo che, nonostante lo stupore che leggevo nei loro occhi, mi hanno comunque sempre appoggiata. La mia famiglia all’inizio è stata abbastanza scettica poiché non capivano come mai pensavo a questo tipo di scelta per la mia vita, pensavano che fosse una cosa temporanea e che sarei tornata a casa dopo qualche giorno. Poi nel piccolo paese nessuno aveva mai preso i voti da suora perciò era una cosa lontana dal comune vivere della gioventù di oggi. Io però sono partita, decisa a capire quello che il Signore voleva da me e dalla mia vita. Da allora è iniziato il mio cammino tra le Suore della Carità e a oggi sono passati quasi undici anni”.
Il dono del parroco don Serafino Avenoso a suor Maria Concetta, durante una festa pochi giorni dopo aver preso i voti
“Sono partita per la prima volta da casa il 29 settembre 2011. Alle ore 15 mi trovavo nella comunità di Gioia Tauro dove ad attendermi c’erano 4 suore e una scuola dell’infanzia gestita da loro. Se ci ripenso ora, mi dico come ho fatto a lasciare tutto e partire, ad andare in una casa con delle sconosciute. Eppure ero contenta, entusiasta tanto che l’esperienza ebbe un seguito senza fine e a dicembre dello stesso anno, con una piccola celebrazione nella casa provinciale di Napoli, iniziavo la prima tappa chiamata Postulato in cui si comincia a conoscere le suore, le comunità, le opere, la storia della fondatrice. In questo periodo di quasi due anni sono stata in diverse comunità tra cui Villa san Giovanni, dove accogliamo donne in difficoltà, in Francia per imparare la lingua francese e poter leggere gli scritti di Giovanna Antida in originale, in Albania per un campo estivo”.
Brindisi con la famiglia questa estate
“Il 21 settembre 2013 entravo in Noviziato che si sarebbe svolto a Roma per due anni. Due anni di formazione, relazione più profonda con Dio, conoscenza della vita della fondatrice dei voti ma anche di studio di teologia e di servizio presso l’Ospedale Bambin Gesù e alla Caritas. Alla fine di questi due anni il 12 settembre 2015 ho pronunciato i miei Primi Voti nella nostra Chiesa di Regina Coeli di Napoli”.
Suor Maria Concetta durante una gita con le consorelle, a Malta
Cosa ricordi di quel giorno ? “L’emozione -dice- era tantissima, a tratti non capivo quello che stava succedendo e a tratti rientravo in me e sorridevo. Ero felicissima. La Chiesa era ornata di fiori bianchi, sull’altare c’erano quattro sacerdoti e due diaconi, io e la Superiora Provinciale, la mia famiglia era invece seduta in prima fila, dietro i miei cari nonni materni che piangevano e poi tante suore e pochi zii perché la celebrazione non era pubblica. La trepidazione era tanta anche perché vestivo da suora per la prima volta, perciò le lacrime di tutti hanno fatto da cornice a tutta la messa. Poi ho pronunciato la formula dei Primi Voti ed eccomi juniores delle Suore della Carità”.
La religiosa cinquefrondese con alcune consorelle di Bologna
“Da allora -prosegue suor Maria Concetta- inizia un’altra tappa che è quella dello juniorato che va fino ai voti perpetui, e in cui ogni anno rinnoviamo i voti. Il pomeriggio poi è continuato con un momento di festa nel giardino insieme a suore e parenti. La mia gioia è stata anche aver avuto l’onore della presenza di Padre Raffaele che ha concelebrato, proprio lui che mi ha accompagnata sempre in questo cammino e che ancora continua a farlo. Se sono andata avanti in ciò che credevo è stato grazie a lui che non mi ha mai lasciata sola. Oltre a zii e cugini, c’era anche un’amica molto speciale, Antonella, una delle tre amiche del cuore che mi hanno sempre sostenuto”.
Foto con i nonni nella chiesa matrice
Poi che cosa è successo ? “Qualche giorno dopo sono rientrata a Cinquefrondi perché il Parroco aveva organizzato una messa di ringraziamento e anche lì è stata una bella emozione perché oltre a parenti, amici e conoscenti, c’era anche il sindaco, il mio coro e poi in serata la festa è continuata all’oratorio. È stato bello perché quando sono arrivata, mio padre non mi ha fatta scendere davanti a casa ma stranamente ci siamo fermati con la macchina un po’ più lontano, e dentro di me mi chiedevo il perché dovevamo andare a casa a piedi. Invece appena metto piede nel mio quartiere largo Santa Maria, sono stata accolta con un bel mazzo di fiori e una tavolata di dolci e bevande che si trovava sotto casa organizzata dai vicini di casa insieme con la complicità della mia famiglia. Non sapevo cosa dire perché sono stata colta di sorpresa e mi sono solo limitata a ringraziare tutti e ad assaggiare tutto ciò che avevano preparato apposta per me”.
Suor Maria Concetta con alcuni amici a Urbino
La tua vita di adesso com’è ? “Ho riempito quel senso di vuoto per cui la ‘vita normale’ non era abbastanza. Certo non è stato facile lasciare tutto, la mia famiglia, il mio paese, le mie amiche e ciò che facevo, però ciò che sentivo andava oltre a tutto e mi dava la forza di guardare sempre più avanti mai indietro. Ogni volta che torno al mio paese rivedo tutto, ritorno indietro nel tempo e ripenso a quando stavo in Parrocchia, a tutti gli incontri con il don, a quando andavamo a raccogliere fiori insieme a altre catechiste per l’infiorata del Corpus Domini, a quando aiutavo a stirare le tovaglie della Chiesa o a quando facevamo le prove di canto, oppure al Sabato Santo in cui meravigliata ho aiutato a far stirare il mantello della madonna dell’Affruntata. Insomma rivivo tutto e vedo anche dei cambiamenti”.
Suor Maria Concetta con alcune amiche durante il soggiorno in Francia
“Ovviamente quando arrivo non mi fermo molto e in quei pochi giorni saluto le persone che mi conoscono, ritrovo ragazzi a cui facevo catechismo ormai adulti, poi c’è la gente che si avvicina a salutarmi per curiosità, ritrovo zii, cugini e parenti, le mie migliori amiche che ora sono sposate con figli e sento un pò di nostalgia. È sempre difficile ripartire, ma poi mi chiedo qual è la mia vita? E allora parto con una carica speciale che viene solo da Lui. Ritrovo anche una persona speciale, per me un punto di riferimento, Caterina Amato, con lei sono cresciuta, mi ha fatto da prof alle scuole medie e da catechista per la Prima comunione, a lei devo la forza della preghiera che non mi ha mai lasciata, e la forza del suo sostegno che mi ha sempre confortata. Ancora oggi non parto se non ci vediamo almeno una volta anzi spesso anche più di una, una chiacchierata, un bel caffè, un dolcetto, un abbraccio e riparto”.
Suor Maria Concetta con studentesse e amiche a Urbino
Che cosa è successo dopo che hai preso i primi voti ? “sono stata 3 anni a Napoli dove ho studiato Scienze dell’Educazione. Poi a Bologna dove ho studiato Scienze Religiose e ho insegnato Religione nella nostra scuola dell’Infanzia e Primaria. E ora da un anno e mezzo a Urbino, in una comunità con altre 4 suore dove accogliamo studentesse universitarie. Qui sto per concludere i miei studi universitari, cioè la specialistica in Pedagogia. Faccio anche parte degli scout Agesci come assistente spirituale, della FUCI, e collaboro nella Pastorale diocesana. Nel frattempo sono al settimo anno di juniorato, tappa che permette di vivere da Suora della Carità e concretamente al servizio dei poveri come vuole il nostro carisma e in cammino verso il SI per sempre cioè i Voti Perpetui”.
Maria Concetta con le suore di Gioia Tauro agli inizi del suo percorso
Sei contenta di questa tua scelta ? sei felice ? “Man mano che il cammino va avanti sento e confermo di essere al posto giusto, nella famiglia religiosa giusta e il Signore me ne dà prova ogni giorno. Non giusta perché non ci sono difficoltà, ma perché anche con le difficoltà sento che non cambierei Congregazione per nulla al mondo. Giovanna Antida mi ha catturata rendendomi sempre più consapevole di essere una delle sue figlie e io sono felice di aver trovato il senso della mia vita. Ad oggi essere suora è una sfida costante perché richiede di andare controcorrente sempre per il bene comune e per il bene dei poveri e della Chiesa. Richiede anche un certo equilibrio tra il mondo e il vivere da cristiana consacrata. Si corre infatti il rischio, secondo me, di laicizzarsi e di barattare i veri valori della vita religiosa con le cose materiali che riempiono l’esistenza ma solo per un tempo limitato, lasciando poi il vuoto. Un vuoto di senso che solo Dio può colmare. Penso che l’essere Suora oggi è essere testimone silenziosa nel quotidiano, senza tante parole, vivere con la consapevolezza che Dio riempie la mia vita e io con Lui posso riempire la vita delle persone che incontro, ma solo se c’è Lui al primo posto”.
La comunità di Napoli delle suore di carità
Interessante ed esaustivo
Sono stati curati particolari che solitamente sfuggono Se non facesse parte della mia attuale Comunità penso che sarei riuscita comunque a conoscerla
e riconoscerla
Complimenti al giornalista per la passione e l'amore verso la sua terra
Grazie, sono contento di aver raccontato bene la storia di Maria Concetta