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La Biblioteca Comunale
C’era una volta la Biblioteca comunale, ora non più. Il giorno in cui fu inaugurata vennero a Cinquefrondi tre pezzi da novanta della cultura e della politica calabrese. Uno era lo scrittore Fortunato Seminara, originario di Maropati, autore di molti romanzi e grande personaggio della cultura calabrese e italiana; il secondo, Rosario Olivo, astro nascente del Psi calabrese che fu Governatore della Calabria, sindaco di Catanzaro e anni dopo sarebbe stato deputato e sottosegretario al lavoro nel governo D’Alema; il terzo ospite, forse meno noto ai più, ma di certo non meno importante, il prof. Giuseppe Falcone, uno dei più grandi esperti italiani di dialettologia, docente all’Università di Messina e autore di molti libri sul dialetto calabrese e di studi specifici su quello di Cinquefrondi.
Correva l’anno 1982, non ricordo bene il giorno preciso, e a Cinquefrondi si inaugurava dunque in pompa magna nientemeno che la Biblioteca, la prima nella storia della nostra cittadina (in passato c’era stata l’esperienza del Centro di lettura). Un evento molto atteso al quale il sindaco del tempo Luigi Carrera lavorò alacremente. Il nostro paese non ne aveva mai avuta una con tutti i crismi. Per di più a quel tempo gli studenti cinquefrondesi erano ‘costretti’ a usufruire dei servizi della fornitissima ed efficientissima Biblioteca di Polistena, diretta da Giovanni Russo.
Libri, giornali, reperti antichi: quella polistenese era una miniera di informazioni e strumenti di studio e approfondimenti per studenti, professori, studiosi e semplici curiosi e amanti della lettura. Russo era un gigante, adorava quel lavoro e quel luogo, e lo trasformò in un punto di incontro per quanti amavano la lettura e lo studio e volevano saperne di più. A Cinquefrondi ci si domandava: perchè noi no ? certo, la prima risposta era che da noi non c’era un gemello di Russo, ma soprattutto da noi era finora mancata l’iniziativa e quindi la Biblioteca non esisteva.
Tuttavia dopo una lunga attesa, durata anni, finalmente anche Cinquefrondi ebbe la sua Biblioteca. Certo non poteva competere con quella di Polistena, quanto alle dotazioni e all’organizzazione, ma non credo avesse questo obbiettivo.
Grande fu la soddisfazione generale per quell’evento, al quale come documentiamo in queste pagine presero parte tutti i rappresentanti dei partiti che governavano (Pci-Psi) e di quelli che stavano all’opposizione (la Dc) segno che in mezzo a tanti litigi e polemiche, c’era pure qualcosa su cui tutti si trovavano d’accordo. Anche la comunità ecclesiale manifestò il suo compiacimento con la presenza, in rappresentanza della parrocchia, di don Fortunato Sorrenti. Fra gli altri quel giorno c’era anche lo scrittore e poeta cinquefrondese Luigi Massara. Anche chi scrive fu presente a quella cerimonia.
Il sindaco Carrera quel giorno sottolineò con forza l’importanza di avere una Biblioteca, un traguardo peraltro non facile raggiungere, sia per le limitate risorse economiche a disposizione, sia per tutti i complicati adempimenti di legge necessari. Carrera, e poi anche il vicesindaco Raffaele Manferoce, annunciarono l’istituzione di un capitolo nel bilancio comunale con una somma da destinare tutti gli anni all’acquisto di libri e giornali e riviste e alla promozione di eventi culturali. Una vera e propria rivoluzione per quel tempo. Il paese percepì l’importanza dell’evento, non a caso quel giorno i locali della nascente Biblioteca furono presi d’assalto da una folla di partecipanti, molti non riuscirono a trovare posto e rimasero fuori.
La Biblioteca si trovava in via Bruno Buozzi, al primo piano di un edificio del Comune dove oggi si trova la sede dell’Associazione Progetto Donna, che venne arredato con scaffalature e tavoli di lettura nuovi di zecca, e con una prima dotazione di volumi di varia provenienza. Anni dopo venne spostata nei vicini locali della vecchia Pretura, molto più grandi e consoni, e dotati pure di un grande salone per convegni ed eventi pubblici (per un periodo vi si sono tenute in tempi non lontani anche le riunioni del Consiglio Comunale).
La Biblioteca è andata via crescendo nei servizi, nella dotazione libraria e nell’emeroteca. Fino a quando è stata trasformata in Mediateca, cioè Biblioteca con servizi multimediali, al tempo in cui fu sindaco Michele Galimi nel 2000. Divenne punto di riferimento per un numero sempre maggiore di studenti, grazie al servizio internet gratuito e alla disponibilità di una stampante e una fotocopiatrice a disposizione di tutti.
Inoltre sempre più persone poterono leggere libri, anche gli ultimi usciti e tanti best seller, senza doverli comprare. Agli ultimi due bibliotecari Alessia Bono e Domenico Bellocco infatti si rivolgevano tante persone, anche dei paesi vicini, per avere in prestito volumi che altrimenti non avrebbero potuto leggere, se non comprandoli. La Biblioteca dunque svolgeva anche e anzitutto un servizio sociale, considerato l’alto prezzo di copertina di molti volumi, agevolando il diritto alla lettura soprattutto a quanti non se lo potevano permettere economicamente.
La Biblioteca Comunale (o Mediateca) purtroppo oggi non esiste più, è stata chiusa negli ultimi anni.
Nelle foto che seguono alcuni momenti di quella giornata
da sinistra l’assessore Tullio Tropeano, il prof. Giuseppe Falcone, il presidente della Calabria Rosario Olivo, il sindaco di Cinquefrondi Luigi Carrera, l’assessore Adalgisa Ferraro e il dipendente comunale Mario Albanese
Il pubblico presente all’inaugurazione della Biblioteca. In prima fila da sinistra il vicesindaco Raffaele Manferoce e il direttore della Biblioteca di Polistena, Giovanni Russo
Il saluto di don Fortunato Sorrenti a nome della parrocchia
Lo scrittore Fortunato Seminara
E dopo l’inaugurazione, dolci e pasticcini per tutti