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Cos’hanno in comune l’inno di Mameli e l’inno dell’Ucraina ? Ieri l’abbraccio simbolico fra la comunità italiana e quella ucraina si è realizzato a Sant’Elia di Palmi per iniziativa delle associazioni cinquefrondesi Progetto Donna e La bella Cinquefrondi che si sono gemellate con l’Associazione Victoria di Gioia Tauro formata da immigrati e profughi dell’Ucraina.
Nell’occasione del 2 giugno festa della repubblica italiana, dunque, come non pensare alla repubblica ucraina da 100 giorni esatti martoriata dai carri armati e dalle bombe dell’esercito russo ? come non pensare a quella giovane repubblica massacrata dalla inutile e inspiegabile aggressione militare voluta da Putin ?

La giornata è cominciata con una nuova tappa di ‘Conosciamo il territorio’, iniziativa promossa per il quarto anno dalle due associazioni cinquefrondesi, alla scoperta di un itinerario fra i paesi della piana, che unisce curiosità per le antiche tradizioni,  visita di luoghi nuovi, recitazione e teatro, e tanta allegria e amicizia fra le persone.

Il gruppo si è ritrovato nel primo pomeriggio a Gioia Tauro, presente pure una delegazione dell’associazione ucraina Victoria e della Cooperativa sociale La Mimosa.
Il tempo di un saluto e poi tutti insieme, con le bandiere d’Italia, d’Ucraina e della pace, alla scoperta della storia di Sant’Elia, con la guida di Potenziana Mesiano che ha accompagnato il gruppo a Melicuccà.

Tra racconti di storia e momenti di preghiera nei pressi della grotta di Sant’Elia, il gruppo è andato alla scoperta di uno dei più antichi luoghi di fede della Calabria, e forse anche dei meno conosciuti e frequentati.
Il viaggio è poi proseguito al monte Sant’Elia di Palmi dove Don Vincenzo Condello ha proposto la lettura della Parola di Dio del giorno, ha guidato un momento di preghiera con una supplica speciale per il popolo ucraino e ha concluso con una sua riflessione. Don Condello ha anche invitato tutti i presenti il 30 giugno a Oppido per la sua Ordinazione sacerdotale.


Alla fine le signore di Progetto donna hanno simbolicamente consegnato alle persone ucraine un cesto ricco di prodotti tipici calabresi, piccolo segno dell’affettuosa vicinanza alla gente ucraina in questo terribile momento di sofferenza nel quale anche il rischio della carenza di alimentari perseguita quel popolo già tanto sofferente.

Tanta emozione durante i canti, curati dai direttori dell’evento, cioè Caterina Filardo e Michele Nasso, che hanno colpito le persone ucraine presenti tanto che la Responsabile dell’associazione Victoria Lyubov Filik-Borshch ha voluto ringraziare i due giovani con un affettuoso abbraccio di gratitudine.

La giornata si è conclusa con lo scambio di doni tra le associazioni: la presidente di Progetto donna Franca Ieranò ha consegnato alla signora FestaVictoria la maglietta della propria associazione, e ne ha ricevuto in cambio la bandiera dell’Ucraina.
Gesti semplici che certo non cambieranno il corso della guerra, ma che fanno sentire alle persone in fuga dalle bombe che non sono sole, che tanti stanno dalla loro parte e fanno il poco che possono per dimostrare almeno amicizia e solidarietà.
La giornata si è conclusa con l’esecuzione degli inni nazionali dei due Paesi.

“Ringrazio chi ha preso parte all’iniziativa, ha detto a fine giornata Michele Nasso, anima e motore dell’evento. Il tema della solidarietà dev’essere la strada che tutti insieme, uniti dal senso civico e umano della vita dobbiamo percorrere, sta a tutti noi ribellarci e dire no alla guerra, mai più volti di lacrime e di sofferenza”.

 

 

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