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Il Sestetto Gioventù
Dalla fine degli anni ’50 fino agli anni ’80, ad animare piazze, feste e matrimoni, e spettacoli anche nelle vicine località di vacanza, c’era il gruppo di Vincenzo Pezzano insieme con Michele Iannizzi, Francesco Albanese e altri. Era l’Orchestra Gioventù, che poi cambio nome e divenne il Sestetto Gioventù.
Nella foto il Sestetto Gioventù, in prima fila con la fisarmonica Vincenzo Pezzano; da sinistra, Giacinto Greco, Vincenzo Calopresti, Tommaso Pezzano, Piero Greco, Giuseppe Misiti e Francesco Albanese. (foto tratta dal libro di Tommaso Pezzano ‘Cinquefrondi nelle immagini tra passato e presente’, 2004)
Tutti loro erano, contemporaneamente, anche componenti della banda cittadina. Ma la loro versatilità e professionalità era sorprendente, perché passavano con grande facilità dall’esecuzione di brani classici alla musica leggera, dalle stornellate dialettali alle mascherate di paese.
Nella foto, il primo da destra è Peppino Roselli, cantante; al suo fianco Vincenzo Pezzano, alla batteria Francesco Albanese
Come ha raccontato Tommaso Pezzano (figlio di Vincenzo), in un bel volume rievocativo e pieno di nostalgia ‘Cinquefrondi nelle immagini, tra passato e presente’ (2004) tre erano le caratteristiche di quel complesso che nella seconda metà del secolo scorso andava per la maggiore non solo a Cinquefrondi ma in tutta la piana di Gioia Tauro: “il primo è stato certamente quello musicale, in quanto diffusero, amplificandone il successo, le canzoni di Sanremo o quelle della tradizione classica napoletana. In un periodo in cui la tv non era di certo diffusa in tutte le famiglie, Orchestra Gioventù si trasformava in tubo catodico”.
“Il secondo aspetto -ha sottolineato Tommaso Pezzano- possiamo definirlo culturale. Si pensi ad esempio che la parte musicale delle famose ‘mascherate’ curata dai componenti dell’Orchestra, era improntata sui ritornelli di canzoni molto conosciute, ma il cui testo era diverso, burlesco. Erano appunto parodie. Frutto del lavoro in equipe oppure dell’ingegno inventivo di alcuni ‘personaggi’ che a differenza della loro estrazione sociale e culturale non certo ‘alta’, avevano un’ispirazione, un estro poetico che ancora oggi è ricordato”.
Infine, il terzo elemento distintivo dell’Orchestra Gioventù “è stato senza dubbio sociale. Bastava dare fiato agli strumenti, alle corde vocali -secondo Tommaso- per creare tutt’intorno spensieratezza e allegria, facendo sentire tutti più felici in quel palcoscenico che era la piazza gremita di gente”. L’Orchestra Gioventù a un certo punto acquisì le prestazioni di Peppino Roselli come cantante e intensificò la sua attività.
Il gruppo si divertiva molto a suonare e comunque faceva sul serio, tanto sul serio che a un certo punto furono stampati anche volantini e manifesti pubblicitari da diffondere a Cinquefrondi ma soprattutto nei paesi vicini e perfino in quelli di mare come Nicotera, dove soprattutto nel periodo delle vacanze si tenevano spettacoli e serate musicali all’aperto.
Tommaso ne riporta uno molto significativo, nel quale veniva scritto a mò di avviso solenne e invitante: “Anche quest’anno il rinnovato Sestetto Gioventù con il cantante Pino Roselli e anche con la partecipazione straordinaria del bravissimo e noto cantante Pino Condina, si presenta al pubblico con il suo repertorio di melodie, ritmi, canzoni e ballabili, alle quali sono state aggiunte le più recenti novità e i più grandi successi in fatto di musica leggera. Se volete far distinguere il vostro ricevimento di Matrimonio, Fidanzamento, Battesimo, feste all’aperto ecc. non avete che da interpellare il Sestetto Gioventù, esso darà alla vostra serata un incomparabile tono di eleganza e di gaiezza”.
Va detto che le promesse di spettacolo illustrate nel volantino pubblicitario erano veritiere, e soprattutto in occasione dei ricevimenti di nozze il complesso dava il meglio di sé, facendo divertire moltissimo i presenti con un repertorio musicale vastissimo, capace di accontentare tutti i gusti.
a lato, Michele Iannizzi
In un promemoria rintracciato da Tommaso Pezzano figura un elenco infinito, addirittura oltre 160 pezzi, da eseguire in occasione di una serata. Nel lavoro di Tommaso ci sono anche bellissime immagini degli anni ’60 che ritraggono L’Orchestra Gioventù impegnata in uno show: Michele Pezzano, Antonio Agostino, Vincenzo Pezzano, Francesco Albanese, Michele Iannizzi e il maestro Giuseppe Raso, poliedrico musicista, tutti come detto suonavano anche nella banda cittadina (e Raso ne sarebbe poi diventato anche il Direttore qualche anno più tardi).
a lato, uno spettacolo di piazza durante il carnevale
Verso la metà degli anni ’60 Francesco Albanese, Vincenzo Pezzano e Nicola Carrano si staccarono dal gruppo e crearono un altro complesso a Polistena, con loro c’era anche Angelo Tropeano, che suonava il ‘serracchio’ un curioso e raro strumento a forma di serra metallica.
Nella foto a lato, Giacinto Greco al microfono; il primo a sinistra è Nicola Carrano, poi il giovanissimo Tommaso Pezzano alla tastiera e il padre Vincenzo alla fisarmonica; gli ultimi due a destra sono rispettivamente e Francesco Abanese alla batteria
Con l’Orchestra Gioventù si esibisce come cantante anche Turi Ascone, durante una festa di carnevale
Sempre in questo filone di musica leggera di largo uso soprattutto nei ricevimenti per i matrimoni in anni successivi si sono inserite poi figure amatoriali di grande simpatia e bravura come Arturo Napoli e Totò Scali.
Alcuni dei componenti del Sestetto Gioventù con altri colleghi bandisti
Foto di Tommaso Pezzano, Archivio Storico Tropeano, Archivio Gerace, Marcello Roselli