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Oggi, 3 giugno, in Argentina si celebra la giornata dell’immigrato italiano. Una ricorrenza particolarmente importante per le migliaia di nostri connazionali che vivono in quel paese, e che emigrarono dall’Italia in più ondate a partire dagli inizi del secolo scorso.
Anche da Cinquefrondi quasi non si contano le persone, anzi spesso intere famiglie, che hanno lasciato tutto in cerca di fortuna dalle parti di Buenos Aires.
Sono state centinaia ed è ancora forte il legame che hanno mantenuto con il paese e i familiari rimasti a casa.
“Ogni anno il 3 giugno è un giorno del ringraziamento dei discendenti verso i loro antenati che hanno lasciato tutto in Italia per dar loro (e darci) un futuro migliore”, scrive l’Associazione italiana di Garin (importante sobborgo di Buenos Aires) di cui è presidente Eduardo Tropeano.
Giornalista, scrittore, imprenditore, Eduardo è nato a Baires, ma è nostro concittadino di sangue e ad honorem, figlio nipote e pronipote di compaesani eroici che molti decenni fa emigrarono in Argentina, e la cui storia abbiamo raccontato su questo blog nei mesi scorsi.
“Oggi -sottolinea l’Associazione italiana- festeggiamo il creatore della nostra bandiera, figlio di un italiano, sapendo che la prima donna che ha votato nel nostro paese è stata italiana ( Julieta Lanteri) e che un argentino , discendente dei Piemontesi, è il Vescovo di Roma, il nostro Santo Padre Papa Francesco. Il legame tra i nostri due paesi è così forte che l’oceano non può separarci. Buona giornata dell’immigrante italiano!”.
Auguri e saluti da Cinquefrondi a tutti i nostri emigrati
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