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Non ci sono parole per descrivere ciò che è accaduto ieri sera a Cinquefrondi e sta accadendo ancora in queste ore. Un fiume di popolo ha accolto la statua della Madonna di Polsi e l’ha portata in processione fino alla chiesa Matrice, poi si è raccolto in preghiera. Un evento religioso ma anche sociale e popolare. In piazza c’era la gente semplice, soprattutto quella con i calli alle mani, quella che soffre per tanti problemi o che ha perso il lavoro o la salute, quella che non ha bisogno di seguire le mode del momento per sentirsi viva e moderna, quella che non si vergogna della propria fede religiosa.

Chi c’era in piazza e lungo il corso, ma anche chi da lontano ha seguito l’evento grazie alle splendide immagini girate da Marcello Roselli e diffuse sui social, o da quelle dell’Edicola di Pinuccio, del sito La bella Cinquefrondi o di tanti semplici fedeli armati di telefonino, può testimoniare della trepidazione, dell’emozione viva e genuina che ha colto molte persone di fronte alla statua della Vergine della montagna.

Grandi e piccini si sono ritrovati uniti in questo momento di festa e di orgoglio, di identità rinnovata e ritrovata, di legami forti rinsaldati nel nome della fede. Maria di Polsi è la protettrice della famiglia, soprattutto della famiglia sofferente e non a caso tutti corriamo da lei con fiducia.

Guidati dal parroco don Serafino, le animatrici della carovana a piedi Patrizia e Pasqualina Foriglio hanno mobilitato in modo incredibile un intero paese, centinaia e centinaia di persone, e poi si sono coinvolte le Confraternite del Carmine e del Rosario, i catechisti, tante altre persone, soprattutto mamme, che in modo commovente hanno voluto dare la giusta accoglienza alla Madonna. Quella che ha solcato le vie del paese ieri sera non era una statua di legno ben fatta, era la sacra immagine della Madre per eccellenza, della Madre di tutti noi, e i cincrundisi sono stati fantastici nel tributarle gli onori che merita. Avete visto che fiori magnifici ? e quei bambini festosi ? e perfino il rosario fatto di palloncini, gesti semplici, gesti spontanei fuorusciti dal cuore. In mezzo a tante canne vacanti che girano oggi per il mondo a vendere fumo e slogan, Maria è l’unica roccia vera sulla quale appoggiarsi.

In un bellissimo messaggio che ho incrociato casualmente sui social oggi Tina Romeo ha scritto che “a proposito delle  ‘peregrinatio Marie’… San Luigi Maria Grignion de Montfort  nel ‘Trattato della vera devozione’ scriveva che dove arriva Maria lo Spirito Santo si precipita, …e ancora..Dio Padre ha radunato tutte le acque e le ha chiamate mare, ha radunato tutte le grazie e le ha chiamate Maria….così, -sono ancora parole del santo francese- Maria è il suo canale misterioso, l’acquedotto per cui fa passare con soavità e abbondanza le Sue misericordie….la Santa Vergine e Madre nostra ci inondi delle Sue grazie in questi giorni santi”.

Qui di seguito vi proponiamo la testimonianza spontanea e diretta di uno dei partecipanti alla festa di ieri, un cincrundisu auentico che è anche un devoto di Maria e un apprezzato collaboratore di questo sito. Poche parole che dicono più di un trattato di teologia.

 

 

 

 

di Mimì Giordano

Sono contento di essere stato con mia moglie ieri a Cinquefrondi ad accogliere la sacra effige della Madonna di Polsi, pellegrina per i suoi fedeli sparsi nei paesi. Un evento bene organizzato, che ha visto la compartecipazione delle Confraternite del paese e quella popolare, a conferma di una tradizione religiosa ultra centenaria.

Dunque, ieri a Cinquefrondi c’è stato un evento che ferveva di tradizione popolare religiosa, di gioia dell’accoglienza della sacra effige mariana. Tutto si è svolto in modo composto, anche se la confusione è fisiologica, naturale e anche bella in questi casi. Ho visto tanti giovani e mi auguro che loro, attraverso l’amore per la Madonna, si accostino o intensifichino l’amore per suo figlio, Gesù Cristo. Altrimenti è tutto incompleto, tutto vano. Abbiamo condiviso la socialità e la soddisfazione dell’incontro che si leggeva nei visi e negli occhi di cincrundisi e foresteri. Nessun evento, ormai, può generare tanto se non un evento e un moto spirituale. Sei lì a pregare la Madonna e, magari non per te o per i tuoi cari, ma per un amico/a, un compaesano/a che sta soffrendo – e per  motivi vari – e se lo fai per gli altri ti senti più pieno, più soddisfatto; è la stessa magia del dono, di quanto può riempirti la vita e l’animo se ti privi di qualcosa per darla ad altri, se condividi, se cerchi l’altro, se hai compassione per l’altro.

Già lo scorso anno con mia moglie avremmo voluto partecipare al pellegrinaggio a piedi di agosto a li Posi comu dicimu nui cincrundisi- , ma forza maggiore ce lo ha impedito. A Pasqualina e Patrizia, le ferventi animatrici di questa iniziativa, alle quali vanno fatti gli apprezzamenti per come, nella loro semplicità ed umiltà, si sacrificano e offrono alla Madonna, ho già comunicato che assieme a mia moglie vorremo essere con loro al pellegrinaggio del 10 agosto prossimo.

 

 

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