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La Reggina a Cinquefrondi
Il 7 maggio del 1970 la Cinquefrondese ospitò la Reggina, che all’epoca militava in Serie B, per una amichevole di lusso.
Fu un evento memorabile. In gradinata c’era un pubblico molto numeroso, proveniente da tutti i paesi della Piana di Gioia, e la squadra di Reggio, che con la sua presenza in serie B era l’orgoglio di tutta la regione, fu accolta con grande entusiasmo.
Non si dimentichi il contesto: a quel tempo pochi avevano la tv a casa, Reggio e il suo stadio erano lontani e il biglietto per la partita allo stadio era caro per quelle famiglie in gran parte di braccianti, artigiani e contadini con poca disponibilità economica.
Nell’immaginario collettivo la visita della Reggina rappresentava un evento storico, i protagonisti del calcio importante erano lì in paese, a portata di mano. Oggi forse questa considerazione suscita un sorriso e sembra ingenua, dato che le partite di calcio possiamo vederle addirittura sul telefonino. Ma a quei tempi la realtà era molto diversa.
A quello spettacolo di emozioni, nel mio piccolo partecipai anch’io. Ebbi il privilegio di assistere alla partita da dentro il campo, anziché sulle affollatissime gradinate, e ottenere anche alcuni autografi dai giocatori della Reggina, grazie a mio padre, all’epoca assessore comunale, che mi portò con sè e gli altri consiglieri a salutare i giocatori prima della partita.
Ernesto Sciarrone, che si occupò della squadra dei cinquefrondesi, quel giorno schierò la seguente formazione: Ciccio Dieni, Giovanni Rizzo, Teobaldo Albanese, Mario Iannello, Michele Manferoce, Michele Longo, Fausto Pronestì, Mario Amoroso, Lello Gioffrè, Mario Camelliti, Giorgio Cervino.
Nella Reggina fra gli altri venne schierato anche un certo Nedo Sonetti, che dopo una lunga carriera di calciatore, sarebbe diventato un allenatore affermato: ha ottenuto ben 5 promozioni in Serie A con Atalanta, Udinese, Ascoli, Lecce e Brescia.
Dopo la partita, finita 8-4 per la Reggina (per la Cinquefrondese tripletta di Amoroso e Gioffrè), ci fu un piccolo rinfresco offerto dal Comune nella sala del Consiglio Comunale, al quale parteciparono in molti, a cominciare dal sindaco Raschellà e dal presidente amaranto Oreste Granillo, che era anche presidente del Coni calabrese e anni dopo sarebbe stato sindaco di Reggio Calabria (proprio a Granillo è intitolato lo stadio reggino).
Ci furono i discorsi di saluto e di auguri, poi il brindisi e tanti applausi e autografi. Non c’erano i telefonini, sennò ci sarebbero stati anche tanti selfie.
Cinquefrondi ospitò una nuova visita della Reggina, oramai squadra di Serie A, ben 35 anni dopo. Nell’estate del 2005 giunsero in paese gli amaranto al gran completo guidati dal presidente Lillo Foti e dall’allenatore Walter Mazzarri, un tecnico che poi resterà per sempre nel cuore dei tifosi calabresi perchè riuscì nel miracolo di raggiungere la salvezza pur in presenza di una forte penalizzazione di punti.
La squadra che aveva affrontato la Juventus, il Milan, l’Inter e tutte le altre grandissime del campionato, visitò Cinquefrondi e fu salutata da un numerosissimo e entusiasta pubblico, come si può notare anche nelle foto di queste pagine.
Spettacolo in piazza su un grandissimo palco allestito proprio sotto la chiesa Matrice, musica e danze, al microfono Maria Teresa Ruta. Poco prima i giocatori, lo staff tecnico e dirigenziale della Reggina erano stati accolti nella sala consiliare allestita provvisoriamente, a quel tempo, nella vecchia pretura. Salutati dal sindaco dott. Alfredo Roselli, dalla giunta e dal consiglio comunale al completo, gli ospiti della Reggina si sono poi concessi un vero e proprio bagno di folla fra migliaia di persone entusiaste, che li aspettavano in piazza e li hanno applauditi e salutati lungo via Veneto.
La Reggina tornò a Cinquefrondi due anni dopo, il 22 agosto 2007. Anche in questo caso, niente partitella amichevole ma solo una festa serale di piazza con il presidente Foti e tutti i giocatori amaranto. Grande spettacolo musicale presentato ancora da Maria Teresa Ruta, poi la sfilata dei giocatori, a cominciare dal capitano Ciccio Cozza, un saluto al pubblico, e la consegna di una onorificenza da parte del sindaco di Cinquefrondi che era ancora il dott. Roselli e della prof. Cettina Nicolosi, assessore alla cultura. Anche in questa terza occasione tanti tifosi e appassionati, e semplicicuriosi accorsero a salutare e festeggiare gli amaranto che proprio quell’anno forse disputarono il loro migliore campionato in Serie A, totalizzando a fine stagione 12 vittorie, 15 pareggi e 11 sconfitte.
(testo tratto da ‘Lessico dell’anima’ di Francesco Gerace, 2020; foto Archivio Gerace e Mario Albanese)