Questa notizia è stata letta 295 volte
di Mimì Giordano
Tafanariu – deretano, sedere
Tagghjàredha – tagliatella
Tamarru – zotico, dai modi villani, scortese
Tampu – tanfo, odore cattivo o di muffa
Testanigredha – capinera. Il simpatico uccellino che, quando il resto del pelo lo aveva proprio bianco, da bambini dicevamo che era tifoso della Juve
Tianu – tegame, vaso di terracotta o di rame, piatto, con orlo alto per cuocere vivande
Tianedhu – tegamino.
Timpagnu – fondo della botte o del barile. La frase “nu corpu ‘o cìrchîu e n’atru ‘o timpagnu ” figurativamente indica un comportamento cosiddetto “cerchiobottista” vale a dire opportunamente dispensatore di concessioni e negazioni; un po’ come “il bastone e la carota”. In tutti i casi l’obiettivo è di accontentare o di negare a seconda delle situazioni. Così come appunto si fa con la botte o col barile; per sistemarli bene bisogna colpire sia il cerchio di ferro che il fondo legnoso della botte stessa o del barile.
Timpuluni – schiavo a mano storta, manrovescio
Tintu – tinto, sciagurato. Era anche un aggettivo per descrivere un birbantone. Tipica la nostra espressione cincrundisa: Tintu ‘mu ti vidi, tinta ‘mu ti vidi….
Tirabusciò – cavatappi, cavaturaccioli; dal francese tire bouchon.
Tiritinghiti e tiritànghiti – voce onomatopeica, per indicare colpi e percosse che si danno o si ricevono
Tirittùppiti – voce onomatopeica che esprime la caduta di un oggetto, che rimbalza, cioè indica una doppia caduta ; è noto l’antico detto : “quandu chiovi di S. Giuvanni, tirittùppiti li castagni “ cioè, quando piove nel giorno di S. Giovanni (24 Giugno) se ne cadono le castagne
Tomàticu – bottone “automatico” con maschio e femmina che chiudeva due lembi o una tasca con una leggera pressione
Torneri – esperto artigiano che lavorava sul tornio. Nel nostro paese chiamavamo così Mastr’Antoni Pepè, il bravissimo artigiano del legno che costruiva i piroci (le trottole) e altri oggetti con grande precisione e creatività
Tovarca – spalliera del letto
Trasiticciu – intraprendente, che si sa fare avanti, insinuante e anche un po’ impiccione
Tric Trac – voce onomatopeica del rumore che producono alcuni piccoli fuochi artificiali per lo più messi in fila
Tripi Tripi – a brandelli. “Di l’arràggia lu fici tripi tripi “ Era tanto arrabbiato che gli ha dato un sacco di botte
Trojanu – varietà di fico fico originaria della Campania, più precisamente dall’area napoletana. Si narra che sia stata una delle prime varietà di fico ad essere importata in Italia qualche secolo A.C. e il frutto essiccato veniva usato per sfamare gli schiavi. I fichi trojani maturano dalla fine di agosto a metà ottobre circa ed hanno un ottimo sapore, piuttosto dolce
Tripodi – treppiedi, tripode; strumento triangolare di ferro con tre piedi sul quale si collocava il tegame per cuocere e per riscaldare i cibi
Trìspitu – scanno di ferro o di legno su cui poggiano le tavole del letto.
Trùgghju – dicesi di persona grassa, paffuta
Trùscia – fagotto di tessuto: in senso figurato è scarsità, crisi, a volte miseria
Tumanata – tomolata, unità di misura agraria che varia da una macro zona ad un’altra. Da noi corrisponde a 1.965 mq.
Tùmanu – tòmolo, da non confondere con tumanàta (tomolata). Si tratta sempre di una misura locale, ma indica un contenitore di cereali o di olive di 74 litri.
Tumbaredhu – varietà di oliva
Tuppu – mazzo di capelli della donna annodati dietro il capo a forma di cerchio ; dal francese toupet
Turduni – zotico, testone poco socievole
Tuttu cca – espressione esclamativa tipo ” Ho finito di parlare, ho detto tutto” ma anche “Tutto questo volevo dire, tutto questo è avvenuto” naturalmente l’espressione è rivolta anche in forma interrogativa, come per dire ” Tutto questo mi volevi dire, tutto questo è successo?”
Io ricordo : “Tumpulata” Ceffone . come minaccia: ” se mi fai arrabbiare ti do’una tumpulata”. Questi vocaboli che io personalmente non sento pronunciare da più di 70 anni leggendoli mi avvolgono in una dolce e piacevole malinconia. Grazie per tutto quello che ci fate provare.