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                                                     Peppino Belcastro

 

Addio Peppino Belcastro. Il 4 dicembre del 2021 se n’è andato un pezzo della storia recente di Cinquefrondi. Era un sarto, un grande sarto, ma anche molto altro: un allegro compagnone, un maestro per generazioni di sarti, un sostenitore accanito del calcio e della pallavoro di Cinquefrondi, un amico di tutti.

Il maestro Peppino Belcastro

 

 

Senza nulla togliere a nessuno, si può dire senz’altro che Peppino Belcastro sarà ricordato come il più grande sarto cinquefrondese del secolo scorso e degli inizi di questo. E la parola artigiano non sia intesa in senso riduttivo: accorrevano da tutta la Calabria e anche da altre regioni a farsi cucire i vestiti da lui.

La sua attività ha dato lustro al paese, allo stesso modo in cui ad esempio il barista Angelo Bellocco fece per decenni dopo aver creato la sua inimitabile granita di fragole, diventata ricercata e famosa in tutta la provincia di Reggio. 

Belcastro si era formato alla bottega di Raffaele Galluzzo, altro antico e storico sarto di Cinquefrondi. Si era affinato nel laboratorio di Francesco Ferraro e poi da Peppino Papallo. Quindi si era messo per conto suo, spiccando presto il volo: da artigiano a artista e maestro.

I suoi modi di gentiluomo, la sua calma proverbiale, l’eleganza naturale del suo portamento, la delicatezza con i clienti, l’occhio attentissimo ai minimi dettagli, la conoscenza sopraffina di ogni tipo di stoffa avevano fatto di lui un punto di riferimento nel mondo sartoriale e non solo. Avrebbe potuto montarsi la testa, ma non lo fece. Restò sempre umile e ‘paesano’. Il suo marchio era pregiato, avrebbe potuto trasformarlo in brand, in una casa di moda, in un’azienda per produrre abiti a livello industriale. Ma lui non volle mai cimentarsi con quelle sfide, i vestiti voleva farli di persona, maneggiando e accarezzando le stoffe, curando ogni cucitura e ogni piega, perché i suoi abiti dovevano essere perfetti. 

Avrebbe potuto fare il maestro e sedersi in cattedra, invece era il primo a rimboccarsi le maniche, ad ascoltare il cliente e a servirlo con delicatezza. Amava stare intere giornate nella sua bottega e, da par suo, ha perpetuato la tradizione diffusa in questa terra, trasformando la sartoria in un luogo di incontro, di compagnia, di chiacchiera allegra e spensierata, mischiando goliardia, amicizia e clientela. 

Dalla sua bottega sono usciti molti allievi che nel tempo si sono messi in proprio e andati a svolgere la professione per conto loro, ha insegnato la maestria dell’arte sartoriale, ma anche la gentilezza e lo stile rassicurante dell’artigiano che prende in carico il cliente e lo conduce fino al prodotto finito.   Negli ultimi anni Peppino Belcastro, anche a motivo dell’età, aveva concluso il suo impegno lavorativo e lasciato la bottega, ma senza mai perdere il gusto di rimettere mano a stoffe e cucito. 

 

 

nelle foto sopra e a lato, momenti di lavoro nella sartoria di Peppino Belcastro
 

 

Una sua grande passione è stata lo sport. In passato la squadra di calcio della Cinquefrondese, alle cui partite non mancava mai, soprattutto nei gloriosi anni Settanta e Ottanta. Da anni aveva scoperto la pallavolo, sostenendo anche finanziariamente la Jolly Cinquefrondi, il club che fra i suoi dirigenti annovera il figlio Vincenzo. Un club giovane e dinamico, che ha onorato lo sport cinquefrondese giungendo nel 2018 addirittura a un passo dalla Serie A, e che comunque in Serie B continua a mietere successi e regalare soddisfazioni ai tifosi. Il sarto Peppino aveva letteralmente adottato la squadra; con i suoi modi eleganti, la gentilezza del suo tratto, il suo tifo accanito ma pacato, la partecipazione alle trasferte, ha fatto breccia nei giocatori e nello staff tecnico. Fra i primi a esprimere il suo cordoglio per la scomparsa di Peppino Belcastro è stato non a caso Antonio Polimeni, il tecnico reggino che guidò la Jolly fino all’anticamera della Serie A e che a Cinquefrondi ha lasciato un pezzo di cuore.  

 

“Ho avuto la fortuna di stare per ben 6 anni nella comunità di Cinquefrondi dove ho avuto l’onore di conoscere tanta gente con dei valori straordinari, valori molto vicini a quelli con cui sono cresciuto. Rispetto ed educazione sempre sopra di tutto. Il SIGNOR Peppino Belcastro era senza dubbio uno dei simboli di questi valori, prima ancora che uno dei simboli di questo piccolo ma grande paese. Grazie per l’affetto regalatomi, con e senza la maglia del Cinquefrondi. Buon viaggio grande Signore”. 

 

a lato, Belcastro con alcuni collaboratori 

 

Commosse parole anche di Giuseppe Longo, ex Consigliere provinciale e vicesindaco, per anni direttore sportivo della Jolly. “Stamattina una tristissima telefonata mi ha spezzato il cuore. Ero incredulo, tu, proprio tu uomo forte e buono… Uomo gentile e affettuoso. Uomo elegante e umile. Sarto e professionista più unico che raro… Tifoso appassionato e sempre positivo…Amico premuroso, comprensivo e sempre pronto a darmi una pacca sulla spalla di incoraggiamento nei miei periodi più difficili. Un galantuomo. Non potrò mai dimenticarti caro mio Peppino, perché sei stato di esempio per tutti noi che dovremmo imparare ad apprezzare la vita ogni giorno come hai sempre fatto tu. Sappi che conserverò il vestito che mi hai dipinto addosso come un tesoro inestimabile”. 

a lato, Belcastro con il suo amico Giuseppe Longo, in occasioen di una gar della Jolly

 

La Jolly, ha scritto il club in una nota sul profilo Fb, “perde un grande Dirigente, Tifoso, Amico ma soprattutto oggi perdiamo un grande Gentiluomo, Peppino Belcastro. La ricorderemo per sempre sugli spalti a sostenere la sua Jolly, a tifare per quella squadra che tanto amava fino da seguire anche in trasferta. Avremmo voluto fermarci in questa giornata di campionato per renderle omaggio ma non ė stato possibile, quindi giocheremo e lo faremo a nome suo Peppino. Oggi, sarà Lei il giocatore in più in campo ! Arrivederci Peppino”. 

 

Fra le centinaia di messaggi di cordoglio che hanno inondato il web, anche quello dell’ex sindaco Michele Galimi, attuale segretario del Pd, che su Fb ha postato parole commoventi e di grande riconoscimento per Peppino Belcastro, pochi minuti dopo aver appreso della scomparsa del sarto: “Ci ha lasciati in silenzio, in fretta, quasi come se non ci volesse spaventare, rattristare. Ultimo artigiano di valore, animatore di quelle botteghe che negli anni 60, furono fucine di crescita sociale, di cultura, di valori, per tanti ragazzi nella nostra comunità. Con Peppino muore una parte di storia del nostro paese, muore quel senso di rispetto, di amicizia e di passione professionale, che il MAESTRO Belcastro ha saputo brillantemente incarnare. Ci mancherai Peppino, ci mancherà il tuo sano e gentile umorismo, ci mancherà il tuo spontaneo sorriso, la tua cordialità e la tua infinita umiltà. Rivivremo la profondità dei tuoi consigli, degli affettuosi suggerimenti e non finiremo MAI di ringraziarti della tua benevolenza e della tua sincera amicizia. Addio, grande uomo, sappiamo che sei già in viaggio per raggiungere la tua cara Giulia, la compagna con la quale hai diviso le gioie ed i dolori di questa vita terrena. A noi -scrive Galimi- il compito di ricordarti, di rivivere tutto il sapore delle giornate che hai saputo regalarci. Grazie ancora Peppino, grazie anche della vanità che noi, giovani figli del popolo, abbiamo provato indossando i tuoi capolavori che non erano vestiti, ma vere opere d’arte!! Da domani nei nostri sogni, ci piace immaginare che sarai in prima fila, in quella che ti sei conquistata, a sentire l’armonia degli Angeli in concerto”. 

a lato, la prof. Franca Ieranò presidente di Progetto Donna consegna al maestro Belcastro il premio ‘Una vita di valore’ 

 

 

Nel 2017 l’associazione Progetto Donna aveva conferito a Belcastro il premio “Una vita di valore”, nel corso di una serata alla presenza di tanti concittadini. Nell’occasione la presidente i Progetto Donna, la prof.ssa Franca Ieranò, ebbe parole di grande elogio per l’attività di quest’uomo che ha dato lustro alla sua vita, alla professione di sarto, all’artigianato cinquefrondese e calabrese, conservando la sua natura di uomo umile e giocoso, con un grande senso del lavoro e dell’umorismo, legato agli affetti familiari e degli amici di sempre. Alla consegna del riconoscimento Peppino, in compagnia dei figli Carmela e Vincenzo, quasi si commosse, perdendo il suo abituale senso dell’ironia, stupito da tanta stima e affetto da parte dei cinquefrondesi, che probabilmente non si aspettava. Anche questo dice del personaggio e della sua statura. 

Nel 2007 a Peppino Belcastro dedicò un divertente ritratto in lirica l’avv. Totò Varone, noto e apprezzato verseggiatore dialettale dalla rima facile e dalle trovate sempre molto estrose. Parole di stima e simpatia, di apprezzamento per questo artista artigiano, entrato nel cuore di tanti.

 

 

 

 

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