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I Suddanza
Metti insieme quattro fratelli appassionati di musica, ed ecco che nasce un complesso di musica popolare. Sono i Suddanza, originari di Melicucco, ma trapiantati a Cinquefrondi da una vita. Diventati famosi da quando sono saliti su un palco a suonare e trascinare la gente con canti e tarantelle piene di allegria. Ma prima, si può dire, non li conosceva nessuno, perchè hanno sempre fatto vita di paese riservata per non dire appartata. Tutti però conoscono da sempre il loro papà, Raffaele Franco, titolare di una lavanderia con annessa sartoria, con sede per anni in via Veneto e adesso in via Buozzi.
L’idea dei Suddanza nasce nel 2011, quando i fratelli Attilio, Antonio, Angelo e Alessandro Franco, decidono di trasformare la loro passione per la musica in qualcosa di più serio che un passatempo. Strimpellano insieme e si divertono un mondo. La cosa viene bene, sempre meglio. Perchè non fare un gruppo, allora ?
Il nome Suddanza non viene scelto a caso, è una parola che richiama l’amore per il sud e per la danza: “la musica, specialmente quella popolare, riesce a cogliere molte emozioni come poche altre forme d’arte. Abbiamo immaginato -dice Antonio Franco, il terzo dei fratelli, che fa anche da portavoce del complesso- un nome che potesse racchiudere l’orgoglio del Sud, l’orgoglio di appartenere a un popolo pieno di creatività artistica, musicale, tradizionale, legato ovviamente alla nostra splendida danza tipica, quindi è venuto fuori Suddanza! Crediamo che la voglia di sperimentare cose nuove non debba mai mancare in un gruppo, e di sicuro non manca nella nostra realtà. L’amore per la Calabria, per la musica e l’amicizia che anima il nostro gruppo sono gli elementi -prosegue Antonio- che ci permettono di progredire e di sviluppare questo progetto. Prima che un gruppo musicale siamo diventati una cosa sola, ogni decisione viene presa in maniera condivisa e ogni progetto futuro viene discusso approfondito e valutato da tutti”.
Questo gruppetto di ragazzi volenterosi comincia ben presto a appassionarsi ai suoni e alla tradizione della musica popolare, proponendo un repertorio allegro e pieno di riferimenti alla tradizione dialettale calabrese, esibendosi principalmente nei paesi della piana di Gioia con organetto, tamburello e lira calabrese che danno anima e forza alla potenza avvolgente e trascinante del ritmo della tarantella. Pian piano la band si è fatta apprezzare, e oggi viene richiesta da tante località calabresi e anche da fuori regione.
“Ogni canzone -spiega Antonio- nasce per rispondere all’esigenza dell’autore di comunicare qualcosa. Partendo dalle cose più semplici fino a comunicare concetti molto intimi e personali. Ognuno di noi ha avuto sempre spazio nella costruzione del brano: solitamente partiamo da un’idea, da un concetto che vogliamo comunicare. Da ciò nasce pian piano il testo e qualche accordo strimpellato alla chitarra. E insieme ne costruiamo la musica complessiva. Raramente si arriva subito ad una versione completa e finita di un brano, bisogna ascoltarlo e riascoltarlo tante volte. Insomma, un brano è davvero dichiarato finito quando viene inciso in studio di registrazione.
I quattro fratelli amano la musica e le dedicano tanto tempo, ma non sono professionisti. Nella vita normale ognuno di loro ha un impiego: Attilio fa il sarto con il padre, uno lavora in campagna, un altro ha aperto una pizzeria, il quarto .
Hanno caratteri e personalità diversi, ma qando suonano diventano una cosa sola. Il covid ha fermato i loro concerti, ma non la loro passione e creatività, hanno continuato a suonare e provare, a comporre nuovi brani, e sono pronti a ripartire già questa estate, sempre pandemia permettendo.
Alla formazione iniziale, costituita dai quattro fratelli Franco, si sono aggiunti nel tempo Paolo Bulzomì al sax e alla pipita, Danilo D’Agostino e Giuseppe Demasi alla voce e alle chitarre battente e classica, Francesco Raso al basso elettrico. Dopo i tanti concerti in giro per la Calabria con i tour ‘Surgi suli’ e ‘Sonu anticu’, nel 2014 ha preso vita anche il primo lavoro discografico dei Suddanza, ‘Rosa Dorata’, che ha poi dato anche il nome a un fortunato tour. Nel disco d’esordio sono presenti 10 brani tutti scritti e musicati dai componenti del gruppo. Nei testi non mancano mai riferimenti alla situazione sociale e all’amore, alla vita contadina e di paese.
“Il primo album -racconta ancora il portavoce del gruppo- abbiamo deciso di chiamarlo ‘Rosa Dorata’, proprio come un brano che abbiamo scritto. Essendo il primo lavoro discografico volevamo dedicarlo alla nostra Calabria, terra così delicata e preziosa. E quale miglior paragone di una rosa candida e delicata ma così preziosa da essere dorata? Ogni canzone ha un chiaro riferimento alle nostre origini e alle nostre tradizioni; abbiamo voluto dichiarare amore eterno alla Calabria e, secondo noi, ci siamo riusciti”.
“Il secondo album -prosegue il suo racconto Antonio Franco– si chiama ‘Indelebile’, di sicuro ha un sound molto più lavorato e maturo, e consapevole. Così come le tematiche che spaziano di più ma col focus sempre centrato sulla tradizione popolare. ‘Indelebile’ è il brano, o meglio, i brani che hanno dato il nome a questo lavoro discografico. Ed è proprio con questi brani che abbiamo deciso di fare un esperimento: l’obiettivo era quello di comunicare il medesimo concetto ma con due stili differenti, da un lato il dialetto con toni popolari e dall’altro l’italiano accompagnato dalle note di un pianoforte. Abbiamo ottenuto quindi ‘Indelebile – Calabria Edition’ ed ‘Indelebile’ ”.
Antonio sottolinea che “Rosa Dorata, certamente, è il disco che ci ha fatto conoscere ed è quello a cui siamo più riconoscenti. Tuttavia, Indelebile è un disco che è la fotografia di tutto quello che siamo e abbiamo imparato, e delle ultime esperienze fatte”. Clicca qui per ascoltare il brano: https://www.youtube.com/watch?v=DJ_gNA6RpiE
“Del nostro repertorio non abbiamo una canzone preferita, o meglio, ognuno di noi è affezionato in maniera differente ad ogni brano. Degna di nota è ‘Fati Rota’ che è un brano classico e rivistto da noi, che ci ha portato davvero tanta fortuna. È anche quello che abbiamo scelto per fare il nostro primo videoclip e ci riempie di gioia sapere che molti gruppi lo inseriscono nella propria scaletta nei loro concerti”.
A proposito di concerti, la prima volta fu nell’estate del 2011. “Le prime esperienze -racconta Antonio Franco– fanno parte dei ricordi più belli. L’ansia, prima di ogni serata, faceva da padrona della situazione e quando alla fine vedevamo la gente divertirsi e ballare i brani che eseguivamo, tutte le tensioni si scioglievano e noi diventavamo tutt’uno con il pubblico. Per dire la verità non mi ricordo esattamente la prima serata in assoluto, ma quello che mi viene in mente pensando agli inizi sono sempre quelle sensazioni e quei sorrisi che riuscivamo a strappare al pubblico e ci rendevano felici di suonare e fare spettacolo”.
(Clicca per ascoltare il brano https://www.youtube.com/watch?v=FdBndWt8j00)
Il 26 ottobre 2014 i Suddanza sono stati ospiti della manifestazione “Roma sapori e tradizioni della Calabria”. L’evento, organizzato dal circuito Calabria etno festival in collaborazione con il Roma tarantella festival, ha visto la partecipazione anche di altri due gruppi etnici calabresi. “Abbiamo avuto la fortuna di poter portare la nostra musica proprio nella capitale. Siamo stati invitati a una serata a tema calabrese, a portare la nostra musica. Là -spiega Antonio Franco– abbiamo davvero capito la forza della musica popolare della Calabria, elisir di felicità e capace di far ballare genti di ogni età e provenienza”.
Ma oltre alla musica c’è anche altro, passione per la tradizione, amore per la propria terra, culto di ciò che è letteralmente creato con le proprie mani. Antonio Franco che dei fratelli è in qualche modo la guida e l’ispiratore oltre che il portavoce e fondatore del gruppo, è anche un abile costruttore di strumenti musicali. Potrebbe rivolgersi ai negozi specializzati e acquistarli comodamente, invece se li costruisce da solo, dedicando tempo e pazienza a un’impresa non certamente semplice. Niente è venuto per caso. Antonio ha da sempre la passione per la musica popolare. Ma il suo interesse non si è mai fermato alla musica. Ha iniziato ad osservare i maestri artigiani che realizzavano gli strumenti, nella fattispecie la lira calabrese, e alla fine ha deciso di cominciare a produrre da sè quelli che poi porta sul palco e impiega per i suoi spettacoli. E’ appassionato e specializzato soprattutto della lira calabrese, alla quale letteralmente dà voce e anima. Ulteriore passo nella riscoperta delle tradizioni calabresi e dimostrazione di grande attaccamento alla propria terra.
Viene da chiedersi da dove nasce? da dove arriva tutto questo talento? viene da pensare a percorsi sorprendenti, scuole di alto livello, maestri rinomati. La risposta è inaspettata e anch’essa sorprendente, perché questi sono ragazzi normali: “le scuole che abbiamo frequentato -dice Antonio- sono le più disparate, dal liceo classico, al geometra, all’istituto tecnico industriale fino al liceo musicale. Esperienze scolastiche molto diverse ma con una passione identica per la musica popolare”.
Quanto alle esperienze musicali pregresse, non possono essere molte, non foss’altro per la giovanissima età dei componenti del gruppo. Spiega ancora il capo dei Suddanza: “le esperienze musicali di ognuno di noi sono molto differenti, prima di trovare il focus nella musica popolare ciascuno si era impegnato in altri progetti, ha sperimentato altri percorsi, altri stili. La maggior parte si è avvicinata alla musica in maniera didattica, studiando lo strumento con dei maestri. Tuttavia, la musica popolare richiede molta ricerca. Ascoltare i grandi maestri della tarantella ci ha aiutato a delineare la nostra strada e a trovare il nostro sound”.
Risale al dicembre 2015 il videoclip ‘Fati rota’, un singolo tratto dall’album ‘Rosa dorata’, che racconta la Calabria e le sue tradizioni più gioiose e allegre. Il video fu girato nel centro storico di Cinquefrondi interpretato da ragazzi cinquefrondesi, e racconta di una sorta di girotondo messo in scena nella piazza principale del paese, al quale prendono parte i musicisti e tutti coloro che si trovano a passare.
Clicca qui per ascoltare il brano: https://www.youtube.com/watch?v=Ugo8q63sQbw )