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Sono giorni speciali al santuario della Madonna di Polsi: alla presenza del superiore del Santuario don Tonino Saraco, del parroco don Gianluca Longo, del sindaco Bruno Bartolo e di tanti pellegrini, e grazie anche al servizio di molti parrocchiani e devoti, ieri ha avuto luogo la “discesa” della sacra statua che raffigura la Madonna della Montagna. La statua è stata rimossa dalla sua abituale collocazione e posta su dei cavalletti al centro della chiesa.

 

Tra qualche giorno infatti avranno inizio i lavori di restauro e conservazione della stessa statua guidati dal prof. Giuseppe Mantella. Per questo motivo il rettore ha reso noto che il Santuario non sarà aperto al pubblico prima di giugno.

 

I fedeli dovranno dunque attendere per un pò prima di potersi recare al santuario di Polsi, un luogo che come tutti sanno è speciale per i cattolici della Calabria. E in particolar modo lo è per i cattolici di Cinquefrondi che ogni anno molto numerosi vi si recano in pellegrinaggio.

La chiesetta di Polsi sorge in una valle sperduta protetta da monti con pareti altissime, coperte di boschi impenetrabili. D’inverno è praticamente inaccessibile, comunque freddissima e spesso sepolta dalla neve. La vita vera del santuario e del villaggio ancora oggi comincia a primavera e dura fino all’autunno. Quest’anno invece comincerà un pò più tardi.

 

Da un quindicina d’anni i cinquefrondesi hanno ripreso a percorrere a piedi l’antica via del pellegrinaggio alla Madonna della Montagna. Grazie alla bellissima iniziativa delle cugine Patrizia e Pasqualina Foriglio, infatti, ogni anno una carovana formata da centinaia di persone di tutte le età parte, come da tradizione storica, nel pomeriggio del 10 agosto da contrada Petricciana per arrivare a Polsi l’indomani in mattinata, dopo aver percorso circa 70 km a piedi attraverso strade, boschi e sentieri vari.

E’ un pellegrinaggio speciale che richiama tanti emigrati e tanti giovani, che portano a spalla per tutto il percorso una riproduzione della statua della Madonna, recitando il rosario e cantando. Un’autentica festa di popolo che coinvolge intere famiglie e che di anno in anno vede crescere la partecipazione. Il pellegrinaggio, sia pure con le dovute cautele di tipo sanitario, si è svolto anche negli ultimi anni caratterizzati dalla pandemia.

 

 da sinistra, Pasqualina e Patrizia Foriglio e gli altri organizzatori della carovana di Cinquefrondi 

 

La devozione dei cinquefrondesi alla Madonna dell’Aspromonte affonda le sue radici nella notte dei tempi. In epoche lontane si svolgeva a piedi, poi venne il tempo degli autocarri, delle auto e dei piccoli bus. Per arrivare fino a Polsi ci si impiegano molte ore, quasi quasi si fa prima ad arrivare a Roma, perchè la strada è terribile e disastrata, bisogna arrivare fino in vetta all’Aspromonte e poi scendere nella valle quasi inaccessibile dove fin dall’anno 1100 circa sorge il santuario.

 

A Cinquefrondi intanto Patrizia e Pasqualina Foriglio hanno già cominciato i preparativi in vista del pellegrinaggio di agosto, che necessita sempre di tante attenzioni, perchè vi prendono parte oltre a tanti giovani e forti, anche persone anziane e malate, e talvolta anche disabili, e a tutti la carovana offre assistenza e aiuto per poter andare a pregare ai piedi della Madonna aspromontana, per offrirle sofferenze e chiedere una grazia. Ma di questo diremo meglio a suo tempo.

La statua della Madonna che sarà oggetto dell’attenzione del restauratore pesa otto quintali, è costituita da pietra tufacea e fu realizzata intorno al 1560. Quindi oltre che un grande valore di fede ha anche un enorme valore artistico e storico.

 

 

Il prof. Mantella, che adesso guiderà i lavori è un restauratore calabrese di fama internazionale, che ha messo le sue mani su capolavori inestimabili, fra l’altro anche l’Estasi di Santa Teresa D’Avila di Gian Lorenzo Bernini, custodita nella chiesa di Santa Maria della Vittoria, a Roma. Il maestro, originario di Isca sullo Jonio,  ha girato il mondo per risistemare opere d’arte, e  ha mantenuto un legame speciale con la sua terra. Ora sarà alle prese con la Madonna dei calabresi.

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