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Cinquefrondesi che lasciano un segno. Partiti in cerca di fortuna, si sono affermati, si sono integrati in un altro mondo e hanno contribuito a farlo crescere come si deve. E oggi il loro ruolo viene riconosciuto.

Michele Tropeano di Cinquefrondi, riconosciuto fra i 52 cittadini che hanno fatto la storia di Garin

Accade in Argentina e precisamente a Garin, città di oltre 100mila abitanti nella zona di Buenos Aires. Qui vivono alcune migliaia di italiani e loro discendenti e, fra essi, anche molti cincrundisi. Di loro non si è dimenticato il sindaco della città che, in occasione dei festeggiamenti per i 130 anni dalla fondazione di Garin, ha deciso di dare un riconoscimento speciale a 52 persone che nel corso della storia locale si sono distinti per aver dato un importante contributo alla crescita sociale e economica della comunità.

Uno di questi 52 è Michele Tropeano di Cinquefrondi, il primogenito dei cinque figli di Cumpari Cheli di Coccalu, che gli anziani del paese ricordano come lo storico factotum della famiglia Guerrisi  (di questa famiglia abbiamo scritto qui https://www.cinquefrondineltempo.it/vita-di-emigranti-eduardo-tropeano-racconta-la-commovente-storia-della-sua-famiglia/ ).

Come ha ricordato il primo cittadino di Garin, durante la premiazione, nelle strade periferiche della capitale dell’Argentina, a partire dagli anni ’60, l’emigrato Michele Tropeano svolse a lungo una sorta di volontariato con i ragazzi di strada, li faceva giocare al pallone e praticare altre attività sportive. Ai più poveri fra loro comprava con i suoi soldi le scarpe e le divise, pagava la merenda, i panini e la coca cola. Era un modo semplice, ma molto gradito, per aiutare famiglie in difficoltà in anni molto duri.

Michele Tropeano con una delle sue squadre

A Michele veniva facile aiutare il prossimo, lui stesso era stato povero anzi poverissimo, tanto da aver dovuto lasciare Cinquefrondi in cerca di fortuna altrove, dunque sapeva bene cosa vuol dire trovare qualcuno che ti tenda una mano nel momento del bisogno. Per quei ragazzini il pallone e lo sport erano un modo anche per stare lontani dalle cattive compagnie e dalla strada sbagliata; per le loro poverissime famiglie una boccata d’ossigeno. Fu tanto importante e notoria questa attività di Michele Tropeano che, a molti anni dalla sua morte, ancora oggi viene ricordata e apprezzata.

Il riconoscimento alla memoria per Michele Tropeano è stato ritirato nei giorni scorsi dai nipoti Osvaldo e Eduardo Tropeano (figli del fratello Antonio); Eduardo è noto ai lettori di questo sito, è un giornalista e scrittore molto popolare dalle parti di Baires, ed è stato anche a lungo presidente della comunità dei calabresi di Buenos Aires (qui la sua storia https://www.cinquefrondineltempo.it/eduardo-tropea no-il-giornalista-e-scrittore-cinquefrondese-che-spopola-a-buenos-aires/ )

Eduardo Topeano (al centro) con il fratello Osvaldo e la nipote Maria Sole il giorno della premiazione

Eduardo Topeano (al centro) con il fratello Osvaldo e la nipote Maria Sole il giorno della premiazione

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