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Tempo d’estate, tempo di letture. A chi volesse rilassarsi in questi giorni di vacanza, e anche sorridere e ridere di gusto, suggerisco un libro davvero divertente e pieno di sorprese, è un romanzo appena pubblicato da una giovane donna originaria di Cinquefrondi. Si chiama Loredana Mazzone, e lo ha scritto in coppia con Beppe Liotta. Il titolo è un pò bizzarro come la storia raccontata, ”Ho scritto Tano sulla sabbia’.
Loredana è di origini cinquefrondesi, anche se è nata e per un certo tempo vissuta a Mammola e di padre mammolese. La mamma invece è di Cinquefrondi, si chiama Rita Macrì.
Nel nostro paese ci sono tantissimi che portano il cognome Macrì, non tutti imparentati fra di loro, la mamma della scrittrice è sorella dell’ex sindaco di Cinquefrondi Totò Macrì, che fu primo cittadino una trentina d’anni fa, insomma è una delle figlie dello storico ‘casularo’ Vincenzo Macrì.
Loredana viene spesso a Cinquefrondi, a trovare la mamma e anche la sorella Antonella, che da qualche tempo gestisce il negozio di alimentari che per decenni fu dei suoi zii Andrea Proto e Angelina Macrì.
Loredana vive e lavora in Sicilia, ma è cittadina del mondo, fa e ha fatto mille cose, dalla professione medica alle attività imprenditoriali, ma il suo vero ‘mestiere’ è la scrittura. Ha la penna facile, e soprattutto possiede l’occhio acuto dello scrittore, che afferra brandelli di realtà, li rielabora a modo suo e poi li trasforma in testi scritti. E’ una donna ironica e brillante, dal carattere allegro, non sta ferma e zitta un istante, ed ha grande facilità di relazioni sociali, come dimostrano le tante amicizie allacciate con coetanei cinquefrondesi fin dai tempi del liceo e mantenute sempre vive nonostante gli anni trascorsi e il suo trasferimento in Sicilia.
Nel 2004 ha pubblicato la sua opera prima, un romanzo che porta fin dal titolo l’imprinting sempre ironico e divertito del suo temperamento: ‘Scivolata su una buccia di banana’. Poi ha partecipato ad alcune raccolte collettive, pubblicando dei racconti. Risale a tre anni fa il suo esordio in coppia con Beppe Liotta, siciliano di Acireale, designer, con cui ha firmato ‘L’amore al tempo dei voucher’. Ora i due ci hanno preso gusto e dato alle stampe questa seconda fatica a quattro mani.
‘Ho scritto Tano sulla sabbia’ è un libro che si legge d’un fiato, divertente e allegro. Racconta la storia di un pecoraio furbo e ambizioso, ma tutto sommato un brav’uomo, che non si accontenta di portare al pascolo le sue pecore e sogna di diventare ricco o almeno benestante. Un bel giorno Tano, sulla via del ritorno a casa, sbaglia strada, si perde nelle campagne e …il resto ve lo lascio leggere, sennò non c’è gusto.
Devo dire che le irrequietezze e le bizzarrie del personaggio principale di questa storia finto-contadina sono a volte esilaranti, e tuttavia veritiere perchè nelle vicende che lo vedono protagonista si nascondono in realtà tic, vizi e virtù di ciascuno di noi e del nostro mondo, specie quando si è alle prese con questioni di denaro.
Il libro (124 pagine, pubblicato da Corsiero Editore, si può acquistare facilmente su Amazon a 17,10 euro) grazie al passaparola degli amici e alla simpatia dei due autori, oltre che alla storia raccontata con bella scrittura, sta riscuotendo un successo forse inatteso.
L’idea della storia di Tano è nata in riva al mare a Ispica (Ragusa). Come hanno detto i due autori in una recente intervista “c’è stato un ironico botta e risposta fra noi, poi la sabbia ha fatto il resto”. In un baleno erano nati personaggio, storia e titolo. Va detto che Loredana e Beppe Liotta non sono propriamente dei neofiti della pagina scritta o due appassionati della domenica, visto che -a parte le altre loro pubblicazioni di cui ho detto prima- sono anche pienamente coinvolti nei progetti editoriali della Scuola di Scrittura e Editoria di Cinzia Lacalamita. Visto l’interesse suscitato dalla storia di Tano, i due autori proprio in questi giorni, sempre sulla spiaggia di Ispica, stanno valutando l’dea di fare un sequel. Vedremo cosa accadrà. Intanto buona lettura con ‘Ho scritto Tano sulla sabbia’.
Grazie per questa recensione, rispecchia appieno lo spirito del libro.
Grazie per l’attenzione e lo spazio dedicatoci.
Il libro di Loredana Mazzone-Macrì, il posto dove vive e dove lo ha ambientato, la storia della sua famiglia materna mi hanno indotto a un commento a questo bell’articolo di Francesco Gerace. E lo faccio anche per ritrovare in questo interminabile periodo di spaesamento, di confusione, di adombramento, qualcosa che ci aiuti a ritrovare esempi edificanti.Per questo intento devo per forza non trascurare alcuni riferimenti di tipo familiare. Sin da giovane ho avuto sempre rispetto e ammirazione per don Vicenzu Macrì,” ‘u casolaru”; la sua storia personale e familiare si è realizzata nel tempo in modo ricostruente ed avvolgente. A conferma di ciò, tutti i suoi figli, care persone,appartenenti a quella storia sono fraternamente legati e questo mi emoziona. Il venire a conoscenza che un aspetto di questa bella storia continua con Loredana Mazzone e sua sorella, mi emoziona pure. Perchè sua sorella? Perchè conduce una piccola attività commerciale alimentare in Via Cavour (‘ u Burgu) chè è stata in passato la “dimora” dei loro zii Angiulina Macrì e del marito, il caro Andrea Proto. Ritorno a don Vicenzu Macrì e ne ricordo l’onestà, la laboriosità, la capacità, rafforzate dalle virtù della moglie Anna Zerbonia. Ha saputo affinare con maestria formaggi, commercializzarli assieme a salumi e vino. E poi la sua abilità a governare una cantina storica con avventori di tutte le teste e di tutte le…gradazioni,senza mai imbattersi in episodi pericolosi. E siccome ” ‘na perzicara faci pèrzica e no puma”, i figli e e le figlie hanno dato prova nella vita di onestà, rispetto e compostezza. Non sapevo che una delle nipoti di don Vicenzu, Loredana, (figlia di Rita) fosse una scrittrice e che vivesse in Sicilia. Siccome la consideriamo cinquefrondese ci fa davvero piacere. Loredana ha scelto per vivere,lavorare e scrivere una terra dove, secondo lo scrittore e viaggiatore tedesco Goethe, c’è la chiave di tutto. Per comprendere la storia millenaria e anche quella contemporanea della nostra Patria,le tracce indelebili e le conseguenze prodotte da quanti hanno approdato e sbarcato sulle spiagge della Sicilia ce lo ricordano. Poi, per quanto riguarda Ragusa nuova e vecchia e la sua provincia, Ispica, Modica, Vittoria, Acate, Chiaramonte Gulfi, sono luoghi belli, vitali, linfa ispiratori per chi vuole vivere, scrivere, tentare iniziative di lavoro nel comparto agro-alimentare. Certamente isole felici e anacronistici ottimismi sono fuori tempo, i salti di gioia pure, ma almeno si fugano le…lacrime amare. Un libro come ” Ho scritto Tano sulla sabbia”, che èvoca la famosa canzone di Franco I° e Franco IV° dell’estate del 1968, farà in modo che la malinconia il vento…a poco, a poco se la porti via con sè e ciò che è scritto nel cuore…rimanga lì per tanto tempo…
A Loredana Mazzone-Macrì e a Beppe Liotta un augurio di ogni bene.
Mimì
Buongiorno Mimì e grazie per questo appassionato commento, ricco di bene, dedicato alla mia famiglia, in particolare a mio nonno Vincenzo. Il rigore amorevole con cui ha educato i suoi figli è stato esempio per tutti noi. Ho scritto Tano sulla sabbia è una commedia tragicomica, che mette in risalto le contraddizioni che emergono quando si ha a che fare con una realtà che non è propriamente come appare. La Sicilia non è poi molto diversa dalla Calabria e qundi è stato semplice trovare il filo della matassa, in perfetta sincronia con Beppe. Il libro è leggero, divertente, ma, tra le righe, nasconde tanto altro e ogni lettore ci si ritroverà perché, in fondo, questa Italia si somiglia, da sud a nord. Con l’augurio di poterla incontrare di persona, ricambio il saluto affettuoso.
Grazie per il suo commento. Ricambio gli auguri per ogni bene